EMANUELA ASCARI
CIÒ CHE È VIVO HA BISOGNO DI CIÒ CHE È VIVO
Fondazione Baruchello
via di Santa Cornelia 695 - Roma
22/4/2015
Il 22 aprile 2015 la Fondazione Baruchello ospita una tappa del viaggio “per attraversare eco- sistemi (eco-logici, eco-nomici)” che Emanuela Ascari ha iniziato ad aprile e che terminerà a maggio (presso il PAV di Torino). Il viaggio attraversa piccole realtà agricole italiane, Associazioni e Fondazioni, dal nord al sud d’Italia, che lavorano da anni sul rapporto arte, territorio e cultura. Precisa Ascari: “Si tratta di un viaggio per dare voce ad esempi che, come atti di resistenza nei confronti di un sistema che privilegia altre logiche, si offrono quali modelli culturali di un abitare in equilibrio con l’ambiente. Realtà che conducono e producono un’altra economia, e un altro immaginario, espressioni di un cambiamento già in atto”.
Il progetto itinerante, il 22 aprile, prevede dunque l’installazione nei terreni della Fondazione Baruchello di una frase realizzata in lettere di legno per il breve periodo del soggiorno. La frase: “Ciò che è vivo ha bisogno di ciò che è vivo” diventa il pretesto per un incontro su questioni che riguardano il rapporto tra l'individuo e l'ambiente dal particolare punto di vista della scelta dell’ agricoltura come atto culturale e politico.
“Ciò che è vivo ha bisogno di ciò che è vivo” è la sintesi di un concetto alla base della visione organica dell’Agricoltura Biodinamica , “in un contesto” osserva Ascari, “ in cui la perdita di vitalità dei terreni e dei cibi coltivati e allevati in modo intensivo contribuisce alla progressiva degenerazione della biosfera e del sistema vivente”. Questa frase/pensiero, installata su terreni destinati all’agricoltura, manifesta una necessità e può indicare un cambio di prospettiva. Nel pomeriggio del 22 aprile, alle 17,00, in prossimità dell’installazione, si svolgerà un dialogo tra Gianfranco Baruchello e Emanuela Ascari sui temi dell’agricoltura in rapporto all’arte e al territorio. In particolare il dialogo riconsidererà il progetto di Baruchello Agricola Cornelia s.p.a. (1973-1981) e il progetto di Ascari in relazione alle questioni attuali che interessano l’ambiente tra etica e arte come immaginazione e azione concreta.
Il progetto è realizzato attraverso una forma di crowdfunding diretto, pratica di finanziamento e co- produzione del lavoro da parte di coloro che lo renderanno possibile offrendo ospitalità e tempo.
CIÒ CHE È VIVO HA BISOGNO DI CIÒ CHE È VIVO
Fondazione Baruchello
via di Santa Cornelia 695 - Roma
22/4/2015
Il 22 aprile 2015 la Fondazione Baruchello ospita una tappa del viaggio “per attraversare eco- sistemi (eco-logici, eco-nomici)” che Emanuela Ascari ha iniziato ad aprile e che terminerà a maggio (presso il PAV di Torino). Il viaggio attraversa piccole realtà agricole italiane, Associazioni e Fondazioni, dal nord al sud d’Italia, che lavorano da anni sul rapporto arte, territorio e cultura. Precisa Ascari: “Si tratta di un viaggio per dare voce ad esempi che, come atti di resistenza nei confronti di un sistema che privilegia altre logiche, si offrono quali modelli culturali di un abitare in equilibrio con l’ambiente. Realtà che conducono e producono un’altra economia, e un altro immaginario, espressioni di un cambiamento già in atto”.
Il progetto itinerante, il 22 aprile, prevede dunque l’installazione nei terreni della Fondazione Baruchello di una frase realizzata in lettere di legno per il breve periodo del soggiorno. La frase: “Ciò che è vivo ha bisogno di ciò che è vivo” diventa il pretesto per un incontro su questioni che riguardano il rapporto tra l'individuo e l'ambiente dal particolare punto di vista della scelta dell’ agricoltura come atto culturale e politico.
“Ciò che è vivo ha bisogno di ciò che è vivo” è la sintesi di un concetto alla base della visione organica dell’Agricoltura Biodinamica , “in un contesto” osserva Ascari, “ in cui la perdita di vitalità dei terreni e dei cibi coltivati e allevati in modo intensivo contribuisce alla progressiva degenerazione della biosfera e del sistema vivente”. Questa frase/pensiero, installata su terreni destinati all’agricoltura, manifesta una necessità e può indicare un cambio di prospettiva. Nel pomeriggio del 22 aprile, alle 17,00, in prossimità dell’installazione, si svolgerà un dialogo tra Gianfranco Baruchello e Emanuela Ascari sui temi dell’agricoltura in rapporto all’arte e al territorio. In particolare il dialogo riconsidererà il progetto di Baruchello Agricola Cornelia s.p.a. (1973-1981) e il progetto di Ascari in relazione alle questioni attuali che interessano l’ambiente tra etica e arte come immaginazione e azione concreta.
Il progetto è realizzato attraverso una forma di crowdfunding diretto, pratica di finanziamento e co- produzione del lavoro da parte di coloro che lo renderanno possibile offrendo ospitalità e tempo.