BJORK
VIOLENTLY HAPPY IN ICELAND
ONO arte contemporanea
Via S. Margherita 10 - Bologna
dal 27/6/2013 al 19/9/2013
Islanda: una terra che non può che richiamare l’attenzione sull’aurora boreale, la natura incontaminata e la tranquillità di un paesaggio che sembra rimasto immutato nei secoli. Ma l’Islanda, se percepita come paradiso perduto dai più, è anche una landa desolata, dura da vivere, ma per questo grande bacino di creatività. Qui nascono molte band che sono state in grado di cambiare il corso della musica mondiale. In questo panorama variegato, in cui non possono mancare all’appello i Mùm, i Matmos, i Sigur Ròs e i più giovani Of Monsters and Men, figura chiave è sicuramente Björk Guðmundsdóttir. Classe 1965, inizia la sua carriera giovanissima come cantante: già a dodici anni infatti incide il suo primo album, dopo essere stata scoperta da un talent scout che aveva ascoltato un suo brano trasmesso da una radio locale. Dovranno passare però dieci anni affinchè la sua voce possa varcare i confini islandesi: dopo aver suonato in un gruppo punk tutto al femminile, le sue collaborazioni successive la portano nel 1986 al suo primo vero successo internazionale. È in quello stesso anno infatti, che nascono gli Sugarcubes, che le daranno la possibilità di farsi conoscere anche fuori dai confini nazionali. Ma Björk decide di dedicarsi anche ad altre collaborazioni, coltivando sempre di più la passione per sonorità elettroniche e inconsuete che agli inizi degli anni Novanta cominciano ad essere apprezzate anche dalle etichette più importanti. Siamo nel 1992. Gli Sugarcubes si sciolgono e Björk si trasferisce a Londra: da questo momento in poi successi si susseguono così come gli album. Da Debut a Homogenic passando per Medùlla, Björk si dimostra capace di mixare le arti a 360 gradi, confermandosi artista poliedrica, oltre che capace di individuare talentuosi videomaker. In questo senso spiccano Michel Gondry e Chris Cunningham, suoi “fedeli” collaboratori. Il rapporto con Lars Von Trier , che l’ha voluta come protagonista di “Dancer in the dark” (film vincitore a Cannes nel 2000) e il suo matrimonio con Matthew Barney, artista di fama internazionale celebre per il noto Cremaster cycle, non fanno che consolidare l’immagine di un artista alla ricerca dell’opera d’arte totale.
Le immagini in mostra vogliono dunque esibire quel momento di passaggio da giovane mente creativa a star di livello internazionale, capace di creare reti di collaborazioni estetiche che sconfinano dall’ambito prettamente musicale. Ma questa peculiarità, che a tutta prima potrebbe sembrare segno distintivo di Björk, è invece ascrivibile a tutti i maggiori protagonisti della scena musicale islandese, capaci di instaurare rapporti con i più grandi designer e fotografi. Un caso su tutti è rappresentato dai Sigur Ròs, scoperti guarda caso dalla stessa Björk e nati anch’essi agli inizi degli anni Novanta, e anch’essi molto attenti a dare una coerenza unitaria alla loro immagine estetica, fondendo magistralmente cd cover e videoclip. Il loro ultimo successo, Kveikur, uscirà proprio il prossimo giugno e sarà presentato attraverso un tour europeo che toccherà anche la città di Ferrara durante “Ferrara Sotto le Stelle”: in quella occasione, parte della mostra con immagini inedite, sarà spostata presso una sede espositiva del Comune di Ferrara. La mostra sarà arricchita anche da una serie di proiezioni di videoclip di diversi artisti, come Snorri Bross, Ingibjorg Birgisdottir e Dash Shaw a dimostrare l’attenzione dei musicisti nei confronti di tutti i media espressivi alla ricerca di una espressione estetica unitaria.
La mostra (27 giugno – 19 settembre 2013) si compone di 50 scatti inediti per l’Italia, ed è accompagnata da catalogo.
VIOLENTLY HAPPY IN ICELAND
ONO arte contemporanea
Via S. Margherita 10 - Bologna
dal 27/6/2013 al 19/9/2013
Islanda: una terra che non può che richiamare l’attenzione sull’aurora boreale, la natura incontaminata e la tranquillità di un paesaggio che sembra rimasto immutato nei secoli. Ma l’Islanda, se percepita come paradiso perduto dai più, è anche una landa desolata, dura da vivere, ma per questo grande bacino di creatività. Qui nascono molte band che sono state in grado di cambiare il corso della musica mondiale. In questo panorama variegato, in cui non possono mancare all’appello i Mùm, i Matmos, i Sigur Ròs e i più giovani Of Monsters and Men, figura chiave è sicuramente Björk Guðmundsdóttir. Classe 1965, inizia la sua carriera giovanissima come cantante: già a dodici anni infatti incide il suo primo album, dopo essere stata scoperta da un talent scout che aveva ascoltato un suo brano trasmesso da una radio locale. Dovranno passare però dieci anni affinchè la sua voce possa varcare i confini islandesi: dopo aver suonato in un gruppo punk tutto al femminile, le sue collaborazioni successive la portano nel 1986 al suo primo vero successo internazionale. È in quello stesso anno infatti, che nascono gli Sugarcubes, che le daranno la possibilità di farsi conoscere anche fuori dai confini nazionali. Ma Björk decide di dedicarsi anche ad altre collaborazioni, coltivando sempre di più la passione per sonorità elettroniche e inconsuete che agli inizi degli anni Novanta cominciano ad essere apprezzate anche dalle etichette più importanti. Siamo nel 1992. Gli Sugarcubes si sciolgono e Björk si trasferisce a Londra: da questo momento in poi successi si susseguono così come gli album. Da Debut a Homogenic passando per Medùlla, Björk si dimostra capace di mixare le arti a 360 gradi, confermandosi artista poliedrica, oltre che capace di individuare talentuosi videomaker. In questo senso spiccano Michel Gondry e Chris Cunningham, suoi “fedeli” collaboratori. Il rapporto con Lars Von Trier , che l’ha voluta come protagonista di “Dancer in the dark” (film vincitore a Cannes nel 2000) e il suo matrimonio con Matthew Barney, artista di fama internazionale celebre per il noto Cremaster cycle, non fanno che consolidare l’immagine di un artista alla ricerca dell’opera d’arte totale.
Le immagini in mostra vogliono dunque esibire quel momento di passaggio da giovane mente creativa a star di livello internazionale, capace di creare reti di collaborazioni estetiche che sconfinano dall’ambito prettamente musicale. Ma questa peculiarità, che a tutta prima potrebbe sembrare segno distintivo di Björk, è invece ascrivibile a tutti i maggiori protagonisti della scena musicale islandese, capaci di instaurare rapporti con i più grandi designer e fotografi. Un caso su tutti è rappresentato dai Sigur Ròs, scoperti guarda caso dalla stessa Björk e nati anch’essi agli inizi degli anni Novanta, e anch’essi molto attenti a dare una coerenza unitaria alla loro immagine estetica, fondendo magistralmente cd cover e videoclip. Il loro ultimo successo, Kveikur, uscirà proprio il prossimo giugno e sarà presentato attraverso un tour europeo che toccherà anche la città di Ferrara durante “Ferrara Sotto le Stelle”: in quella occasione, parte della mostra con immagini inedite, sarà spostata presso una sede espositiva del Comune di Ferrara. La mostra sarà arricchita anche da una serie di proiezioni di videoclip di diversi artisti, come Snorri Bross, Ingibjorg Birgisdottir e Dash Shaw a dimostrare l’attenzione dei musicisti nei confronti di tutti i media espressivi alla ricerca di una espressione estetica unitaria.
La mostra (27 giugno – 19 settembre 2013) si compone di 50 scatti inediti per l’Italia, ed è accompagnata da catalogo.