ALESSANDRO MARINI
BERTOLUCCI
Il cinema, la letteratura. Il caso Prima della rivoluzione
Falsopiano, 12/2012
Un giovane borghese insoddisfatto cerca un’alternativa a un’esistenza già scritta in due coraggiose iniziative: una storia d’amore con la propria zia e la militanza nel PCI.
Il film è Prima della rivoluzione (1964), il capolavoro giovanile di Bernardo Bertolucci.
Siamo all’inizio degli anni ’60, a Parma, città natale del regista, che avvolge la vicenda con la sfumata bellezza del suo passato e la luce discreta del suo orizzonte di provincia colta e benestante.
In questa monografia si ricostruisce l’avventura espressiva di un film unico, denso di un autobiografismo esibito e sofferto, e attraversato da uno sperimentalismo già maturo, che accosta tradizione e discontinuità in una sintesi originale ed emozionante. L’autore ripercorre Prima della rivoluzione sulle tracce dei molteplici modelli che animano l’ispirazione di Bertolucci, da Stendhal a Pasolini, da Melville a Verdi, per mettere il rilievo la complessità consapevole del progetto artistico alla base del film, sospeso nel compromesso felice tra la provocazione innovatrice della Nouvelle Vague, la nostalgia della dolcezza passata e l’ammirazione per l’arte dei maestri.
Su tutto, il cinema, terreno di una scrittura irregolare e provocatoria, e, nello stesso tempo, macchina dei sogni, capace di fermare il tempo e di sottrarre il destino umano al dramma del cambiamento impossibile.
BERTOLUCCI
Il cinema, la letteratura. Il caso Prima della rivoluzione
Falsopiano, 12/2012
Un giovane borghese insoddisfatto cerca un’alternativa a un’esistenza già scritta in due coraggiose iniziative: una storia d’amore con la propria zia e la militanza nel PCI.
Il film è Prima della rivoluzione (1964), il capolavoro giovanile di Bernardo Bertolucci.
Siamo all’inizio degli anni ’60, a Parma, città natale del regista, che avvolge la vicenda con la sfumata bellezza del suo passato e la luce discreta del suo orizzonte di provincia colta e benestante.
In questa monografia si ricostruisce l’avventura espressiva di un film unico, denso di un autobiografismo esibito e sofferto, e attraversato da uno sperimentalismo già maturo, che accosta tradizione e discontinuità in una sintesi originale ed emozionante. L’autore ripercorre Prima della rivoluzione sulle tracce dei molteplici modelli che animano l’ispirazione di Bertolucci, da Stendhal a Pasolini, da Melville a Verdi, per mettere il rilievo la complessità consapevole del progetto artistico alla base del film, sospeso nel compromesso felice tra la provocazione innovatrice della Nouvelle Vague, la nostalgia della dolcezza passata e l’ammirazione per l’arte dei maestri.
Su tutto, il cinema, terreno di una scrittura irregolare e provocatoria, e, nello stesso tempo, macchina dei sogni, capace di fermare il tempo e di sottrarre il destino umano al dramma del cambiamento impossibile.