PER
UN'ITALIA POSSIBILE
La cultura salverà il nostro Paese?
presentazione del volume (Electa 2012)
Palazzo Ucale - Sala del Minor Consiglio
mercoledì 4 luglio 2012, ore 18,00
Introduce Luca Borzani. Con Giorgio Ficara, Giuseppe Pericu e Dario Vergassola.
Letture di testi a cura del Teatro Stabile di Genova.
‘Un Paese che riconosce la propria identità culturale è un Paese in cui si vive meglio. Il riscatto può nascere solo dalla bellezza che, nonostante tutto, vince.’
Il patrimonio storico, ambientale, monumentale dell’Italia è stato avvilito, trascurato e in alcuni casi abbandonato per decenni, aggredito dalla incontrollata cementificazione e dalla ‘rapacità economica’. Così l’Italia oggi, a differenza di Germania, Francia e Inghilterra, ha perso l’occasione recente di sfruttare la risorsa in espansione del turismo culturale e naturalistico. Un’opportunità forse irrecuperabile per il nostro Paese; un errore di valutazione il cui peso aumenta con il riconoscimento dell’ineguagliabile potenzialità del nostro vasto e vario patrimonio.
Quali azioni ‘possibili’ spettano ora a Stato e privati in materia di leggi, competenze, fondi, interventi e manutenzione per recuperare il danno fatto? Come la cultura può essere una via per ritrovare quell’orgoglio per la propria identità necessario per ricostruire un Paese afflitto da una crisi senza precedenti?
Ilaria Borletti Buitoni, presidente del FAI - Fondo Ambiente Italiano cerca di rispondere a queste domande conducendo il lettore in un viaggio, a tratti lirico, attraverso il territorio - tra le bellezze e gli scempi dello Stivale - e attraverso il senso civile del popolo, immemore dell’Italia ottocentesca del grand tour e incapace di orgoglio nazionale. Il pamphlet, documentato, e con dati sulle dimensioni del patrimonio paesaggistico italiano sullo stato di emergenza in cui verte e sull’ingerenza politica, è tanto coinvolgente quanto preoccupante. L’autrice tuttavia non tralascia però di enumerare casi anche felici di piccole e grandi realtà, tra cui lo stesso FAI - Fondo Ambiente Italiano. Dall’esempio di don Antonio Loffredo con i suoi ragazzi per la salvaguardia del reticolo sotterraneo delle catacombe di Napoli all’attività di Fondazioni private, pubbliche e non profit sempre più numerose e impegnate nell’educazione ambientale, nel recupero di spazi perduti (oasi, giardini storici, santuari) o nella valorizzazione del turismo culturale.
Un messaggio di fiducia per una Italia Possibile rivolto da Ilaria Borletti Buitoni soprattutto ai giovani: da loro si può ripartire affinché abbiano sempre maggior consapevolezza di questo patrimonio che è e sarà il loro e possano con sempre maggior forza chiedere a chi ha la responsabilità del governo di proteggerlo e valorizzarlo.
La cultura salverà il nostro Paese?
presentazione del volume (Electa 2012)
Palazzo Ucale - Sala del Minor Consiglio
mercoledì 4 luglio 2012, ore 18,00
Introduce Luca Borzani. Con Giorgio Ficara, Giuseppe Pericu e Dario Vergassola.
Letture di testi a cura del Teatro Stabile di Genova.
‘Un Paese che riconosce la propria identità culturale è un Paese in cui si vive meglio. Il riscatto può nascere solo dalla bellezza che, nonostante tutto, vince.’
Il patrimonio storico, ambientale, monumentale dell’Italia è stato avvilito, trascurato e in alcuni casi abbandonato per decenni, aggredito dalla incontrollata cementificazione e dalla ‘rapacità economica’. Così l’Italia oggi, a differenza di Germania, Francia e Inghilterra, ha perso l’occasione recente di sfruttare la risorsa in espansione del turismo culturale e naturalistico. Un’opportunità forse irrecuperabile per il nostro Paese; un errore di valutazione il cui peso aumenta con il riconoscimento dell’ineguagliabile potenzialità del nostro vasto e vario patrimonio.
Quali azioni ‘possibili’ spettano ora a Stato e privati in materia di leggi, competenze, fondi, interventi e manutenzione per recuperare il danno fatto? Come la cultura può essere una via per ritrovare quell’orgoglio per la propria identità necessario per ricostruire un Paese afflitto da una crisi senza precedenti?
Ilaria Borletti Buitoni, presidente del FAI - Fondo Ambiente Italiano cerca di rispondere a queste domande conducendo il lettore in un viaggio, a tratti lirico, attraverso il territorio - tra le bellezze e gli scempi dello Stivale - e attraverso il senso civile del popolo, immemore dell’Italia ottocentesca del grand tour e incapace di orgoglio nazionale. Il pamphlet, documentato, e con dati sulle dimensioni del patrimonio paesaggistico italiano sullo stato di emergenza in cui verte e sull’ingerenza politica, è tanto coinvolgente quanto preoccupante. L’autrice tuttavia non tralascia però di enumerare casi anche felici di piccole e grandi realtà, tra cui lo stesso FAI - Fondo Ambiente Italiano. Dall’esempio di don Antonio Loffredo con i suoi ragazzi per la salvaguardia del reticolo sotterraneo delle catacombe di Napoli all’attività di Fondazioni private, pubbliche e non profit sempre più numerose e impegnate nell’educazione ambientale, nel recupero di spazi perduti (oasi, giardini storici, santuari) o nella valorizzazione del turismo culturale.
Un messaggio di fiducia per una Italia Possibile rivolto da Ilaria Borletti Buitoni soprattutto ai giovani: da loro si può ripartire affinché abbiano sempre maggior consapevolezza di questo patrimonio che è e sarà il loro e possano con sempre maggior forza chiedere a chi ha la responsabilità del governo di proteggerlo e valorizzarlo.