LA BALLATA DEL
QUOTIDIANO
Interviste di Giuliano Galletta (1994-2009)
Il Melangolo, 2012
collana "Lecturae"
«Io non credo che la poesia abbia una natura specifica e particolare; è un modo della comunicazione in cui può stare tutto. Per me, che non credo a un’essenza della poesia né ad una ‘natura’ di poeta – immagini che mi appaiono alquanto logore e inattendibili –, bisogna optare, semmai, per un’idea di poesia non così entusiastica ed enfatica, ma piuttosto per un ‘fare poesia’ come comunicazione critica. E questo lo si può fare in versi, in prosa, con la musica, il cinema, la stessa televisione ».
- Edoardo Sanguineti
Sanguineti ha sempre considerato la scrittura su quotidiani e settimanali un momento decisivo di socializzazione dei saperi. La ballata del quotidiano va inserito in questo quadro. La cifra essenziale è quella di un tentativo di mutare decisamente il modo di comunicare e la lingua massmediale dei quotidiani servendosi sì di linguaggi tecnici, ma anche di ironia e humour. Ma soprattutto ci si affida alla conversazione (qui nella forma dell’intervista), non solo per comunicare, ma per conoscere.
Interviste di Giuliano Galletta (1994-2009)
Il Melangolo, 2012
collana "Lecturae"
«Io non credo che la poesia abbia una natura specifica e particolare; è un modo della comunicazione in cui può stare tutto. Per me, che non credo a un’essenza della poesia né ad una ‘natura’ di poeta – immagini che mi appaiono alquanto logore e inattendibili –, bisogna optare, semmai, per un’idea di poesia non così entusiastica ed enfatica, ma piuttosto per un ‘fare poesia’ come comunicazione critica. E questo lo si può fare in versi, in prosa, con la musica, il cinema, la stessa televisione ».
- Edoardo Sanguineti
Sanguineti ha sempre considerato la scrittura su quotidiani e settimanali un momento decisivo di socializzazione dei saperi. La ballata del quotidiano va inserito in questo quadro. La cifra essenziale è quella di un tentativo di mutare decisamente il modo di comunicare e la lingua massmediale dei quotidiani servendosi sì di linguaggi tecnici, ma anche di ironia e humour. Ma soprattutto ci si affida alla conversazione (qui nella forma dell’intervista), non solo per comunicare, ma per conoscere.