MARIA GIOVANNA
MANCINI
OCTOBER
Una rivista militante
Luciano (30 luglio 2014)
Collana: Monumenta documenta
L’ampio saggio ricostruisce l’itinerario della rivista «October» che, fondata da Rosalind Krauss e Annette Michelson nel 1976, si pone immediatamente sulla scena internazionale come singolare spazio di discussione sul presente dell’arte e della critica. Gli editorialisti impegnati nella pubblicazione della rivista, tra cui vanno annoverati i più noti Douglas Crimp, Joan Copjec, Yve-Alain Bois, Hal Foster, Benjamin H. D. Buchloh, Denis Hollier, Silvia Kolbowski, Miwon Kwon, Rosalyn Deutsche, Slavoi Žižek, Mignon Nixon, Leo Steinberg, muovono dall’esigenza di ripensare il ruolo della critica d’arte. Fin dal titolo, un’esplicita citazione del film dedicato da Eisenstein alla rivoluzione sovietica, la rivista statunitense afferma la propria natura militante, rivendicando la possibilità della critica di essere vettore di trasformazione delle strutture sociali e di pensiero. Gli esiti eterogenei delle proposte critiche pubblicate sulla rivista vengono attraversati individuando dei luoghi privilegiati nel discorso di «October»: l’analisi mediale, la centralità della fotografia, la rilettura dell’avanguardia europea, l’antagonismo alla la teoria formalista di Greenberg. Una parabola, quella della rivista, di cui il volume ricostruisce i momenti critici, dal periodo eroico della fondazione agli anni più recenti in cui si nota un’istituzionalizzazione delle proposte che culmina nella pubblicazione del monumentale manuale di storia dell’arte dal 1900.
OCTOBER
Una rivista militante
Luciano (30 luglio 2014)
Collana: Monumenta documenta
L’ampio saggio ricostruisce l’itinerario della rivista «October» che, fondata da Rosalind Krauss e Annette Michelson nel 1976, si pone immediatamente sulla scena internazionale come singolare spazio di discussione sul presente dell’arte e della critica. Gli editorialisti impegnati nella pubblicazione della rivista, tra cui vanno annoverati i più noti Douglas Crimp, Joan Copjec, Yve-Alain Bois, Hal Foster, Benjamin H. D. Buchloh, Denis Hollier, Silvia Kolbowski, Miwon Kwon, Rosalyn Deutsche, Slavoi Žižek, Mignon Nixon, Leo Steinberg, muovono dall’esigenza di ripensare il ruolo della critica d’arte. Fin dal titolo, un’esplicita citazione del film dedicato da Eisenstein alla rivoluzione sovietica, la rivista statunitense afferma la propria natura militante, rivendicando la possibilità della critica di essere vettore di trasformazione delle strutture sociali e di pensiero. Gli esiti eterogenei delle proposte critiche pubblicate sulla rivista vengono attraversati individuando dei luoghi privilegiati nel discorso di «October»: l’analisi mediale, la centralità della fotografia, la rilettura dell’avanguardia europea, l’antagonismo alla la teoria formalista di Greenberg. Una parabola, quella della rivista, di cui il volume ricostruisce i momenti critici, dal periodo eroico della fondazione agli anni più recenti in cui si nota un’istituzionalizzazione delle proposte che culmina nella pubblicazione del monumentale manuale di storia dell’arte dal 1900.