IL RITRATTO DEL DIAVOLO
Nottetempo, 15/11/2012
collana "Figure"
Lo studioso francese Daniel Arasse ci presenta in questo “Ritratto del Diavolo” un’agile analisi, corredata da un ricco apparato di immagini, di un passaggio cruciale dell’iconografia del diavolo nella storia dell’arte europea. Arasse esamina come tra XV e XVI secolo l’emblema del Male cambi: l’immagine orribile e repellente del Seduttore del male, del Nemico assoluto del cristiano, viene rielaborata dal pensiero umanista per approdare nell’arte rinascimentale a un mutamento radicale. Il nuovo canone della verosimiglianza produce un’antropomorfizzazione della figura del Diavolo fino ad arrivare alla sua laicizzazione: nel Minosse di Michelangelo, nei disegni delle “teste grottesche” di Leonardo, in Bosch, in Dürer, sono la bruttezza e l’abiezione morale a deformare l’umanità in tratti diabolici.