FRANCO GRIGNANI
10 A.M. Art
Via A.G. Barrili 31 - Milano
23/1/2014 - 3/54/2014
10 A.M. ART dedica una retrospettiva a Franco Grignani, genio indiscusso, innovativo, e assoluto precursore dell’arte ottico-visiva.
“Il rigore dell’ambiguità”, titolo della mostra, esprime i fondamenti della ricerca dell’artista atta a trovare dei valori costanti per l’individuazione di un metodo operativo critico, attraverso l’uso di matematiche alterate.
Grignani dice in una sua intervista “ciò che mi fa paura è l’ovvio, la banalità, il già fatto, il non senso”.
Indirizza, perciò, la sua vita alla continua analisi della visione e alla sperimentazione di materiali scientifici strumentalizzati per strutturare la forma ed ottenere, come scrive Dorfles, “un tipo di comunicazione intersoggettiva di elementi altamente espressivi; diciamo pure: drammaticamente espressivi”.
Le opere esposte ricostruiscono il percorso artistico di Franco Grignani; dagli sperimentali di subpercezione ai vetri industriali, dai moirè alle vibrazioni, dalle permutazioni ai radiali, dagli operativi numerici alle diacroniche, per poi continuare con le periodiche, le dissociazioni, le psicoplastiche, le psicostrutture, le isoplastiche, le diagonali nascoste e, infine, le strutture iperboliche.
La mostra è accompagnata da un libro monografico bilingue italiano ed inglese a cura di Marco Meneguzzo, edito da 10 A.M. ART, con testi esclusivi di Marco Meneguzzo e Bruno D’Amore e una significativa selezione di lavori dell’artista curata da Manuela Grignani.
10 A.M. Art
Via A.G. Barrili 31 - Milano
23/1/2014 - 3/54/2014
10 A.M. ART dedica una retrospettiva a Franco Grignani, genio indiscusso, innovativo, e assoluto precursore dell’arte ottico-visiva.
“Il rigore dell’ambiguità”, titolo della mostra, esprime i fondamenti della ricerca dell’artista atta a trovare dei valori costanti per l’individuazione di un metodo operativo critico, attraverso l’uso di matematiche alterate.
Grignani dice in una sua intervista “ciò che mi fa paura è l’ovvio, la banalità, il già fatto, il non senso”.
Indirizza, perciò, la sua vita alla continua analisi della visione e alla sperimentazione di materiali scientifici strumentalizzati per strutturare la forma ed ottenere, come scrive Dorfles, “un tipo di comunicazione intersoggettiva di elementi altamente espressivi; diciamo pure: drammaticamente espressivi”.
Le opere esposte ricostruiscono il percorso artistico di Franco Grignani; dagli sperimentali di subpercezione ai vetri industriali, dai moirè alle vibrazioni, dalle permutazioni ai radiali, dagli operativi numerici alle diacroniche, per poi continuare con le periodiche, le dissociazioni, le psicoplastiche, le psicostrutture, le isoplastiche, le diagonali nascoste e, infine, le strutture iperboliche.
La mostra è accompagnata da un libro monografico bilingue italiano ed inglese a cura di Marco Meneguzzo, edito da 10 A.M. ART, con testi esclusivi di Marco Meneguzzo e Bruno D’Amore e una significativa selezione di lavori dell’artista curata da Manuela Grignani.