STEFANIA BIANCHI
I CANTIERI DEI CANTONI
Relazioni, opere, vicissitudini di una famiglia della Svizzera italiana in Liguria (secoli XVI-XVIII)
SAGEP 2013
Una prestigiosa monografia che analizza a tutto tondo una dinastia di architetti e stuccatori della Svizzera italiana, i Cantoni, la cui vicenda appartiene all’ampio panorama della storia dell’emigrazione con le sue personalità emergenti, quali il Borromini o la famiglia Adamini.
Alcune delle opere “genovesi” dei Cantoni sono già state studiate, come Strada Nuova – elegante via progettata da Bernardino Cantoni, esempio di pianificazione urbanistica cinquecentesca – o Palazzo Ducale che, dopo l’incendio del 1777, grazie all’architetto Simone Cantoni e ad altri artigiani-artisti della famiglia, acquista un nuovo volto.
Molte altre invece, sconosciute agli storici dell’arte e dell’architettura, sono ora documentate con puntuale rigore sia per quel che attiene a committenze e ad autori, sia per quel che concerne tempi e costi di esecuzione, soprattutto in merito all’operato dei plasticatori. Fra i cantieri che li vedono partecipi e talvolta protagonisti delle esecuzioni in stucco citiamo, per la loro importanza, la chiesa del Gesù, San Torpete, tutte le residenze dei Durazzo, quindi anche la villa Faraggiana di Albissola; ma il loro operato è visibile anche in altre chiese e residenze signorili in cui, intorno alla metà del Settecento, trionfa la decorazione in stucco.
Il volume, articolato in sei capitoli, tre dedicati alle dinamiche dell’emigrazione dalla regione dei laghi, tre alle attività di cantiere, presenta un corposo apparato iconografico che contempla le immagini del loro operato, numerose carte tematiche e documenti d’epoca.
I CANTIERI DEI CANTONI
Relazioni, opere, vicissitudini di una famiglia della Svizzera italiana in Liguria (secoli XVI-XVIII)
SAGEP 2013
Una prestigiosa monografia che analizza a tutto tondo una dinastia di architetti e stuccatori della Svizzera italiana, i Cantoni, la cui vicenda appartiene all’ampio panorama della storia dell’emigrazione con le sue personalità emergenti, quali il Borromini o la famiglia Adamini.
Alcune delle opere “genovesi” dei Cantoni sono già state studiate, come Strada Nuova – elegante via progettata da Bernardino Cantoni, esempio di pianificazione urbanistica cinquecentesca – o Palazzo Ducale che, dopo l’incendio del 1777, grazie all’architetto Simone Cantoni e ad altri artigiani-artisti della famiglia, acquista un nuovo volto.
Molte altre invece, sconosciute agli storici dell’arte e dell’architettura, sono ora documentate con puntuale rigore sia per quel che attiene a committenze e ad autori, sia per quel che concerne tempi e costi di esecuzione, soprattutto in merito all’operato dei plasticatori. Fra i cantieri che li vedono partecipi e talvolta protagonisti delle esecuzioni in stucco citiamo, per la loro importanza, la chiesa del Gesù, San Torpete, tutte le residenze dei Durazzo, quindi anche la villa Faraggiana di Albissola; ma il loro operato è visibile anche in altre chiese e residenze signorili in cui, intorno alla metà del Settecento, trionfa la decorazione in stucco.
Il volume, articolato in sei capitoli, tre dedicati alle dinamiche dell’emigrazione dalla regione dei laghi, tre alle attività di cantiere, presenta un corposo apparato iconografico che contempla le immagini del loro operato, numerose carte tematiche e documenti d’epoca.