ESTETICA. STUDI E
RICERCHE
1/2013
EKPHRASIS
Aracne, ottobre 2013
La fortuna della nozione di ekphrasis negli studi recenti di estetica antica dipende in larga parte dalla paradossale attualità di un anacronismo, o meglio dalla fecondità di una provocazione. È stato infatti più volte rilevato come tale nozione ricorra per la prima volta nel I secolo d.C., e come ciò si verifichi in un contesto, quello dei cosiddetti Progymnasmata, confinato per lo più alla pratica retorica, mentre la sua applicazione alla descrizione di opere d’arte non avvenne se non a partire dalla fine del III secolo d.C. Tale circostanza pone un problema di carattere teorico e metodologico, con il quale il presente fascicolo di «estetica. studi e ricerche» intende confrontarsi: è lecito, opportuno, o financo necessario, porre la questione dell’ekphrasis in riferimento ad autori e testi apparentemente lontani dall’ambito culturale e letterario dei Progymnasmata?
1/2013
EKPHRASIS
Aracne, ottobre 2013
La fortuna della nozione di ekphrasis negli studi recenti di estetica antica dipende in larga parte dalla paradossale attualità di un anacronismo, o meglio dalla fecondità di una provocazione. È stato infatti più volte rilevato come tale nozione ricorra per la prima volta nel I secolo d.C., e come ciò si verifichi in un contesto, quello dei cosiddetti Progymnasmata, confinato per lo più alla pratica retorica, mentre la sua applicazione alla descrizione di opere d’arte non avvenne se non a partire dalla fine del III secolo d.C. Tale circostanza pone un problema di carattere teorico e metodologico, con il quale il presente fascicolo di «estetica. studi e ricerche» intende confrontarsi: è lecito, opportuno, o financo necessario, porre la questione dell’ekphrasis in riferimento ad autori e testi apparentemente lontani dall’ambito culturale e letterario dei Progymnasmata?