FABIO MASSACCESI
FRANCESCO ARCANGELI NELL'OFFICINA BOLOGNESE DI LONGHI
La tesi su Jacopo di Paolo, 1937
Silvana, 2012
Alla sua tesi di laurea sul pittore bolognese Jacopo di Paolo, Francesco Arcangeli - storico dell'arte, poeta e critico letterario italiano - rimase costantemente affezionato, fino a farvi riferimento ancora nel 1967, a trent'anni dalla sua discussione, dimostrando una fedeltà alle proprie iniziali intuizioni. L'esemplare appartenuto allo studioso, pervenuto insieme ad altre carte alla Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio di Bologna per volontà testamentaria della sorella Bianca Rosa (2003), presenta numerose sottolineature autografe, a conferma che in più occasioni egli era tornato al suo primo importante lavoro. Anche se ampi stralci vennero riproposti da Cesare Gnudi nel saggio introduttivo al volume che raccoglie gli scritti di Arcangeli sulla Pittura bolognese del '300 (1978) e altri passi sono stati in seguito pubblicati in altre sedi, la tesi non aveva ancora ottenuto una pubblicazione integrale. La constatazione dell'indubbio valore scientifico che questo documento ancora mantiene per lo studio della pittura bolognese fra XIV e XV secolo, nonché la sua importanza nel quadro della scuola che si è formata intorno all'insegnamento di Roberto Longhi, maestro con il quale Arcangeli ebbe un legame privilegiato, hanno costituito le premesse per la pubblicazione di questo volume. Il testo integrale di Arcangeli è seguito da un capitolo di commento ed è completato dalla parziale pubblicazione del ricco carteggio, parimenti inedito, tra Arcangeli e il maestro Longhi.
FRANCESCO ARCANGELI NELL'OFFICINA BOLOGNESE DI LONGHI
La tesi su Jacopo di Paolo, 1937
Silvana, 2012
Alla sua tesi di laurea sul pittore bolognese Jacopo di Paolo, Francesco Arcangeli - storico dell'arte, poeta e critico letterario italiano - rimase costantemente affezionato, fino a farvi riferimento ancora nel 1967, a trent'anni dalla sua discussione, dimostrando una fedeltà alle proprie iniziali intuizioni. L'esemplare appartenuto allo studioso, pervenuto insieme ad altre carte alla Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio di Bologna per volontà testamentaria della sorella Bianca Rosa (2003), presenta numerose sottolineature autografe, a conferma che in più occasioni egli era tornato al suo primo importante lavoro. Anche se ampi stralci vennero riproposti da Cesare Gnudi nel saggio introduttivo al volume che raccoglie gli scritti di Arcangeli sulla Pittura bolognese del '300 (1978) e altri passi sono stati in seguito pubblicati in altre sedi, la tesi non aveva ancora ottenuto una pubblicazione integrale. La constatazione dell'indubbio valore scientifico che questo documento ancora mantiene per lo studio della pittura bolognese fra XIV e XV secolo, nonché la sua importanza nel quadro della scuola che si è formata intorno all'insegnamento di Roberto Longhi, maestro con il quale Arcangeli ebbe un legame privilegiato, hanno costituito le premesse per la pubblicazione di questo volume. Il testo integrale di Arcangeli è seguito da un capitolo di commento ed è completato dalla parziale pubblicazione del ricco carteggio, parimenti inedito, tra Arcangeli e il maestro Longhi.