CANALETTO
IL QUADERNO VENEZIANO
Palazzo Grimani
calle Grimani (Castello 4858 - Santa Maria Formosa) - Venezia
dall'1/4/2012 all'1/7/2012
Apre a Venezia il 1 aprile, nella cornice straordinaria delle sale di Palazzo Grimani, la mostra “Canaletto. Il Quaderno veneziano” dedicata al celebre Quaderno di schizzi di Canaletto, un unicum nella storia dell’arte del Settecento, codice mai visibile al pubblico, ora presentato assieme a ventiquattro? disegni di antica provenienza veneziana, appartenenti a collezioni pubbliche e private, per la prima volta insieme.
Il progetto espositivo è a cura del Direttore del Gabinetto dei Disegni delle Gallerie dell’Accademia, Annalisa Perissa Torrini, programmato nell’ambito della valorizzazione del fondo grafico, promosso dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare e prodotto da Venezia Accademia con il contributo di Save Venice Inc.
La mostra indaga il modus operandi dell’artista, definendone la concreta operatività nella fase di costruzione grafica e stabilisce il ruolo svolto dalla camera ottica nell’ideazione e realizzazione delle vedute di Venezia.
Il Quaderno di Canaletto è un prezioso piccolo volume (mm 175×235) formato da 7 fascicoli, rilegati nell’Ottocento, ma in origine sciolti, ricolmo di schizzi realizzati probabilmente in un breve arco di tempo, poi riutilizzato dal pittore veneziano negli anni. Ogni fascicolo racconta il processo creativo del suo lavoro: le tipiche annotazioni sui colori, sui materiali e sui luoghi ritratti, le correzioni e abrasioni, i cambi di inchiostro e di penna, lo sporadico uso del righello e l’impiego della punta metallica, la cui presenza è stata osservata nel corso degli studi e delle analisi delle tecniche e della carta.
Insieme al Quaderno, vengono esposti otto fogli, tra cui il cosiddetto “scarabotto” con il Canal Grande di fronte alla Salute e il Traghetto di San Moisé, della raccolta delle Gallerie, sette fogli della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste, sette fogli poco noti di collezione privata italiana di provenienza Corniani-Algarotti, il foglio della Fondazione Cini e quello del Museo Correr di Venezia. Importanti dipinti di collezioni pubbliche e private mostreranno poi la realizzazione pittorica di alcuni disegni esposti in mostra: capolavori delle Gallerie dell’Accademia, di Ca’ Rezzonico, degli Uffizi, di Castello Sforzesco e di importanti collezioni private italiane, mentre alcune incisioni, di Visentini e Smith, documentano l’importanza delle stampe sia nell’iter creativo dell’artista, che nella diffusione della sua opera.
In occasione della mostra verrà pubblicato un fac-simile del Quaderno di Canaletto, edito da Marsilio Editori, accompagnato da un saggio storico interpretativo di Annalisa Perissa Torrini e seguito da uno studio sulla fascicolazione e rilegatura condotto da Barbara Biciocchi, da un testo sulla camera ottica a cura di Dario Maran, e documenti sulla vita di Canaletto trovati da Alessandra Schiavon all’Archivio di Stato di Venezia.
Il progetto di allestimento, curato da Annunziata Genchi, comprende supporti audiovisivi e multimediali didattici, fra i quali una riproduzione digitale del Quaderno, realizzata da Mauro Tarantino, che permetterà al visitatore di sfogliare virtualmente tutte le pagine del prezioso codice, mentre diversi filmati illustreranno l’utilizzo e le finalità della camera ottica, i modi di fascicolazione del volume e le tecniche grafiche di esecuzione, un filmato in 3D con il confronto tra i disegni e i dipinti ed un altro sul funzionamento della camera ottica. Un modello funzionante di camera ottica, inoltre, è stato realizzato in collaborazione con il Musée Maillol di Parigi, dove il visitatore potrà guardare le “vedute” come faceva lo stesso Canaletto.
L’attività didattica prevede, oltre alle visite guidate per pubblico e per le scuole, schede operative per i visitatori più piccoli e un ciclo di conferenze sulle tematiche storico artistiche affrontate nella mostra.
Al celebre Quaderno di disegni di Canaletto del Gabinetto dei Disegni delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, non pi? esposto dal 1999, sono affiancati ventiquattro fogli di uguale provenienza antica dalla collezione Corniani Algarotti ed ora suddivisi in varie raccolte e mai esposti insieme prima d’ora, dipinti di collezioni pubbliche e private italiane, tutti raffiguranti vedute veneziane, ed incisioni, importanti testimonianze della diffusione della diffusione dell’opera del vedutista veneziano, che fu egli stesso incisore. Esempi che sottolineano le tappe dell’iter creativo di Canaletto, dal diario segreto degli schizzi sul Quaderno fino alla trasposizione in pittura di quei luoghi della sua cittá ritratti in loco con la camera ottica e spesso dalla barca, vedute tanto richieste da quella committenza inglese che il Console Smith gli procurava, incassandone i guadagni: “Mr. Smith lo ingaggió a lavorare per sè per molti anni a un prezzo molto basso e vendeva le sue opere agli inglesi con tariffe assai pi? alte”. Giovan Antonio, infatti, descritto dalle fonti “avido e ingordo”, fino a cinquant’anni quando parte per Londra, non ha nessun risparmio né capitale, a parte la casa che divide con le due sorelle nubili e il cugino e le sue sorelle, come documentano due decime del 1739 qui esposte, rintracciate da A. Schiavon all’Archivio di Stato di Venezia, casa posta in Corte Perina, dove muore il 20 aprile 1768.
IL QUADERNO VENEZIANO
Palazzo Grimani
calle Grimani (Castello 4858 - Santa Maria Formosa) - Venezia
dall'1/4/2012 all'1/7/2012
Apre a Venezia il 1 aprile, nella cornice straordinaria delle sale di Palazzo Grimani, la mostra “Canaletto. Il Quaderno veneziano” dedicata al celebre Quaderno di schizzi di Canaletto, un unicum nella storia dell’arte del Settecento, codice mai visibile al pubblico, ora presentato assieme a ventiquattro? disegni di antica provenienza veneziana, appartenenti a collezioni pubbliche e private, per la prima volta insieme.
Il progetto espositivo è a cura del Direttore del Gabinetto dei Disegni delle Gallerie dell’Accademia, Annalisa Perissa Torrini, programmato nell’ambito della valorizzazione del fondo grafico, promosso dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare e prodotto da Venezia Accademia con il contributo di Save Venice Inc.
La mostra indaga il modus operandi dell’artista, definendone la concreta operatività nella fase di costruzione grafica e stabilisce il ruolo svolto dalla camera ottica nell’ideazione e realizzazione delle vedute di Venezia.
Il Quaderno di Canaletto è un prezioso piccolo volume (mm 175×235) formato da 7 fascicoli, rilegati nell’Ottocento, ma in origine sciolti, ricolmo di schizzi realizzati probabilmente in un breve arco di tempo, poi riutilizzato dal pittore veneziano negli anni. Ogni fascicolo racconta il processo creativo del suo lavoro: le tipiche annotazioni sui colori, sui materiali e sui luoghi ritratti, le correzioni e abrasioni, i cambi di inchiostro e di penna, lo sporadico uso del righello e l’impiego della punta metallica, la cui presenza è stata osservata nel corso degli studi e delle analisi delle tecniche e della carta.
Insieme al Quaderno, vengono esposti otto fogli, tra cui il cosiddetto “scarabotto” con il Canal Grande di fronte alla Salute e il Traghetto di San Moisé, della raccolta delle Gallerie, sette fogli della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste, sette fogli poco noti di collezione privata italiana di provenienza Corniani-Algarotti, il foglio della Fondazione Cini e quello del Museo Correr di Venezia. Importanti dipinti di collezioni pubbliche e private mostreranno poi la realizzazione pittorica di alcuni disegni esposti in mostra: capolavori delle Gallerie dell’Accademia, di Ca’ Rezzonico, degli Uffizi, di Castello Sforzesco e di importanti collezioni private italiane, mentre alcune incisioni, di Visentini e Smith, documentano l’importanza delle stampe sia nell’iter creativo dell’artista, che nella diffusione della sua opera.
In occasione della mostra verrà pubblicato un fac-simile del Quaderno di Canaletto, edito da Marsilio Editori, accompagnato da un saggio storico interpretativo di Annalisa Perissa Torrini e seguito da uno studio sulla fascicolazione e rilegatura condotto da Barbara Biciocchi, da un testo sulla camera ottica a cura di Dario Maran, e documenti sulla vita di Canaletto trovati da Alessandra Schiavon all’Archivio di Stato di Venezia.
Il progetto di allestimento, curato da Annunziata Genchi, comprende supporti audiovisivi e multimediali didattici, fra i quali una riproduzione digitale del Quaderno, realizzata da Mauro Tarantino, che permetterà al visitatore di sfogliare virtualmente tutte le pagine del prezioso codice, mentre diversi filmati illustreranno l’utilizzo e le finalità della camera ottica, i modi di fascicolazione del volume e le tecniche grafiche di esecuzione, un filmato in 3D con il confronto tra i disegni e i dipinti ed un altro sul funzionamento della camera ottica. Un modello funzionante di camera ottica, inoltre, è stato realizzato in collaborazione con il Musée Maillol di Parigi, dove il visitatore potrà guardare le “vedute” come faceva lo stesso Canaletto.
L’attività didattica prevede, oltre alle visite guidate per pubblico e per le scuole, schede operative per i visitatori più piccoli e un ciclo di conferenze sulle tematiche storico artistiche affrontate nella mostra.
Al celebre Quaderno di disegni di Canaletto del Gabinetto dei Disegni delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, non pi? esposto dal 1999, sono affiancati ventiquattro fogli di uguale provenienza antica dalla collezione Corniani Algarotti ed ora suddivisi in varie raccolte e mai esposti insieme prima d’ora, dipinti di collezioni pubbliche e private italiane, tutti raffiguranti vedute veneziane, ed incisioni, importanti testimonianze della diffusione della diffusione dell’opera del vedutista veneziano, che fu egli stesso incisore. Esempi che sottolineano le tappe dell’iter creativo di Canaletto, dal diario segreto degli schizzi sul Quaderno fino alla trasposizione in pittura di quei luoghi della sua cittá ritratti in loco con la camera ottica e spesso dalla barca, vedute tanto richieste da quella committenza inglese che il Console Smith gli procurava, incassandone i guadagni: “Mr. Smith lo ingaggió a lavorare per sè per molti anni a un prezzo molto basso e vendeva le sue opere agli inglesi con tariffe assai pi? alte”. Giovan Antonio, infatti, descritto dalle fonti “avido e ingordo”, fino a cinquant’anni quando parte per Londra, non ha nessun risparmio né capitale, a parte la casa che divide con le due sorelle nubili e il cugino e le sue sorelle, come documentano due decime del 1739 qui esposte, rintracciate da A. Schiavon all’Archivio di Stato di Venezia, casa posta in Corte Perina, dove muore il 20 aprile 1768.