FRANCESCA WOODMAN
Gli anni romani fra pelle e pellicola
Contrasto Due, 26/1/2012
collana "Logos"
A diciannove anni Francesca Woodman è a Roma per un soggiorno studio. Figlia d’arte, studentessa presso il Rhode Island School of Design di Providence, Roma è per lei quel luogo e quel momento in cui le suggestioni estetiche e stilistiche già coltivate in America arrivano a definitiva maturazione. Artista precoce, figura di confine tra cultura americana e cultura italiana, Francesca Woodman disegna la propria parabola artistica all’interno dei confini del mezzo fotografico, secondo cifre personali che valicano gli stessi argini della fotografia. Ripercorrendo gli itinerari romani dell’autrice e raccogliendo i racconti dei suoi amici, questo volume ricostruisce gli incontri significativi avvenuti tra la libreria Maldoror di via del Parione e gli atelier della Nuova Scuola Romana. Attraverso scritti e testimonianze il libro analizza, nel lavoro dell’artista, gli echi e le suggestioni surrealiste, il suo uso del corpo come linguaggio, gli influssi dei testi di Breton uniti a quelli della fotografia americana, da Edward Weston a Imogen Cunningham, a Duane Michals. Ristabilisce le dinamiche artistiche di Woodman in relazione all’avanguardia storica, alla tradizione fotografica americana, a quella pittorica occidentale, alla letteratura francese e al contesto storico degli anni Settanta e individua nella sua opera il “topos” della metamorfosi come continuazione della vita, come eccesso di vitalità, ribaltando il pregiudizio che analizza l’opera della Woodman a partire dalla sua storia personale. Questo volume ci racconta un nuovo lato della grande fotografa accompagnando il lettore attraverso un intimo viaggio dove parole e immagini si intersecano a tracciare i contorni del suo originale universo.
