PIERO SIMONDO
L'IMMAGINE IMPREVISTA
presentazione del volume edito da Il Canneto
Museo d'Arte contemporanea di Villa Croce
via Jacopo Ruffini 3 - Genova
mercoledì 15 febbraio 2012, h. 17,30
Presentazione del volume di PIERO SIMONDO edito da Il Canneto, pubblicato in occasione dell´antologica dell´artista svoltasi la scorsa estate nell´Oratorio de´ Disciplinanti di Finalborgo.
Intervengono:
- Nicolò De Mari
- Giuliano Galletta
- Sandro Ricaldone
- Paola Valenti
Il volume, introdotto da un saggio critico di Sandro Ricaldone, raccoglie gli scritti in cui Simondo rievoca alcuni fra gli eventi e le esperienze che l´hanno visto protagonista, dalla creazione – con Asger Jorn e Pinot Gallizio – del Laboratorio Sperimentale di Alba, all´organizzazione del Primo Congresso Mondiale degli Artisti liberi, svoltosi nella città piemontese nel 1956, ed alla fondazione dell´Internazionale Situazionista, avvenuta l´anno seguente durante un soggiorno nella sua casa di Cosio d´Arroscia.
A questi si affiancano il resoconto di un lungo colloquio con Cesare Viel e le interviste degli anni ´90, in cui l´autore ripercorre le tappe fondamentali del suo itinerario creativo Completano il volume una significativa selezione di monotipi e dipinti realizzati fra il 1954 ed il 2008 ed una sezione dedicata a fotografie e documenti d´epoca.
Piero Simondo nasce a Cosio d'Arroscia (IM) nel 1928. Allievo di Felice Casorati e di Filippo Scroppo all'Accademia Albertina di Torino, si laurea in Filosofia all'ateneo torinese.
Nel ’52 si trasferisce ad Alba, ospite di Pinot Gallizio, che introduce alla pittura.
Una mostra ad Albisola segna nell’estate del ’55 l'incontro con Asger Jorn e porta alla creazione, ad Alba, del Laboratorio Sperimentale del MIBI e alla pubblicazione del Bollettino del movimento, “Eristica”. Nell'estate 1956 Simondo organizza, sempre ad Alba, con Jorn, Gallizio ed Elena Verrone (che sposa l’anno seguente), il primo Congresso mondiale degli artisti liberi sul tema "Le arti libere e le attività industriali".
Nel luglio 1957 è tra i fondatori dell’Internazionale Situazionista, da cui si stacca dopo pochi mesi.
Trasferitosi a Torino, fonda con un gruppo di operai e intellettuali il CIRA Centro Internazionale di Ricerche Artistiche(1962-1967), con cui elabora progetti di installazioni sull’alienazione e i media.
Nel 1972 entra all'Università per occuparsi dei laboratori di "attività sperimentali" presso l'Istituto di Pedagogia. Qui insegna poi Metodologia e didattica degli audiovisivi.
La sua attività artistica inizia negli anni ’50 con i “Monotipi”, cui fanno seguito, all’inizio del decennio successivo, le “Topologie”. Nel 1968 inaugura il ciclo dei “Quadri-manifesto” cui succedono, nel tempo, le “Ipo-pitture”, i “Nitro-raschiati” e altri cicli pittorici improntati alla sperimentazione di nuove tecniche e materiali. Negli anni '90, quando con l'età "l'angoscia dell'avanguardia si è attenuata", Simondo torna ad usare i pennelli e i pastelli, producendo alcuni grandi polittici. Nell'ultimo decennio si dedica in prevalenza a lavori su carta nei quali rivisita con freschezza creativa i procedimenti elaborati in precedenza.