venerdì 10 febbraio 2012

CARLOS GARAICOA: SIN SOLUCIÓN + EL CAMINO MÁS LARGO COMIENZA CON UNA SIMPLE LÍNEA - GALLERIA CONTINUA, SAN GIMIGNANO


CARLOS GARAICOA
SIN SOLUCIÓN
+
EL CAMINO MÁS LARGO COMIENZA CON UNA SIMPLE LÍNEA
a cura di Carlos Garaicoa
Galleria Continua
via del Castello 11 - San Gimignano
dall'11/2/2012 al 31/3/2012

Galleria Continua è lieta di ospitare nei suoi spazi espositivi di San Gimignano Sin Solución, una nuova mostra personale di Carlos Garaicoa.
Carlos Garaicoa appartiene a una generazione di artisti cubani affermati a livello internazionale, la cui pratica multiforme e le opere provocatorie si muovono tra scultura, fotografia, disegno, video, installazione e interventi urbani. Adottando la sua città natale come fonte di ispirazione e come un laboratorio, Carlos Garaicoa sviluppa un modello in cui L'Avana è metafora non solo della natura umana, ma anche del fallimento delle ideologie del XX secolo. Il concetto di utopia è al centro del suo lavoro: dal contrasto tra utopia e realtà nasce una serie di opere ‘progettuali’ dove il modello di indagine si espande passando da L’Avana ad altre città. Nella sua opera la città si offre con infinte possibilità di rappresentazione, è il luogo dove prende forma l’immaginazione. La pratica artistica per Garaicoa è strumento e linguaggio per aprire un dialogo con la città pubblica e la città privata.
Sin Solución presenta una serie di opere appositamente realizzate per questa occasione espositiva ed alcuni lavori prodotti nell’arco dell’ultimo anno dove l’artista esplora l’importanza dell’architettura come significato di decostruzione della complessità del racconto socio-politico e storico di una città. Lo spazio platea ospita Fin de Silencio, una grande installazione che partendo dalla realtà urbana della vecchia Avana sviluppa una narrazione carica di pensieri, spazi dimenticati e luoghi dell’immaginario. Presentata per la prima volta nel 2010 all’interno della personale Fin de Silencio allestita nelle sale degli ex macelli di Madrid e, l’anno successivo, nell’ambito della mostra Penelope's Labour presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, l’opera si compone di sette tappeti che riproducono i pavimenti di un’area commerciale de L’Avana. Partendo dai nomi dei negozi riportati nella graniglia di marmo di questi marciapiedi l’artista crea dei nuovi slogan. La Lucha, Pensamiento, Sin rival o Reina” (“lotta, “pensiero”, “senza rivali o “Regina”) si trasformano nei tappeti di Garaicoa in micro-narrazioni di carattere poetico, critico o nostalgico: “La lucha es de todos”, “Reina destruye o redime” (“la lotta è per tutti”, “Regina distrugge o redime”).

Nello spazio espositivo dell’Arco dei Becci Carlos Garaicoa si presenta per la prima volta in veste di curatore con una mostra di disegni El camino más largo comienza con una simple línea. L’esposizione riunisce l’opera di tre artisti per i quali Garaicoa nutre da sempre un profondo interesse: Lázaro Saavedra, Nedko Solakov e José Antonio Suárez Londoño. Con questi artisti Garaicoa condivide un approccio al disegno che va oltre il suo utilizzo come strumento. La “simple línea” nell’opera di Saavedra, Solakov e Suárez mette in evidenza la complessità di questo media ridefinendo l'oggetto d'arte da un punto di vista introspettivo e sociale attraverso l'impegno politico.
Lázaro Saavedra nasce a La Havana nel 1964, negli anni ’80 si afferma come artista visivo incentrando la sua ricerca su temi politici ed esistenziali e diventando un importante punto di riferimento per Garaicoa e per tutta la nuova generazione di artisti cubani. Versatile, ironico e concettuale il suo lavoro si esprime attraverso la scrittura, la performance, l’happening ma anche i video, le installazioni e, naturalmente, i disegni che in questa occasione vengono per la prima volta presentati in Italia.
Lo stile di Nedko Solakov (Cherven Briag, 1957) si caratterizza per l’uso di un linguaggio sovversivo e acuto che sembra sempre mettere alla prova lo spettatore e le sue reazioni rispetto all’opera, allo spazio espositivo, interrogandosi sul significato dell’arte, ma anche sui meccanismi che regolano l’espressione all’interno del sistema. El camino más largo comienza con una simple línea offre a Garaicoa la possibilità di stabilire idealmente con l’artista bulgaro un dialogo concettuale che ha come punto d’incontro l’indagine sul sistema dell’arte, sulle questioni politiche ma anche la riflessione poetica sulle emozioni e i comportamenti umani.
I disegni dell’artista colombiano Antonio Suárez Londoño (Medellín, 1955) ci trasportano in un microcosmo arcano di umorismo e fantasia. Nel suo lavoro si incrociano fonti diverse che spaziano dagli studi giovanili in biologia, ai testi di letteratura, ai proverbi popolari, alle canzoni, alle notizie. I suoi racconti, occasionalmente accompagnati da testi in forma di diario, sono popolati d’immagini di animali, architetture, veicoli e navi, punti e numeri organizzati in un sistema di classificazione enigmatico. Per Londoño il disegno è una pratica intima, quotidiana che porta avanti con rigore e dedizione monacale.

Carlos Garaicoa (La Habana, 1967) vive e lavora fra L’Avana e Madrid. Laureato in termodinamica ha frequentato l’Istituto di Belle Arti di La Habana fra il 1989 e il 1994. Il suo lavoro è stato rappresentato in numerose mostre personali e collettive, a Art in General e al M.O.M.A a New York, alla Biblioteca Luis Angel Arango a Bogotá, al Museo de Arte Reina Sofía a Madrid e alla Tate di Liverpool. Ha partecipato alle V, VI e VII Biennale di La Habana, alla I Biennale di Johannesburg, alla XVII Biennale d’Arte de Paiz in Guatemala, alla VIII Biennale di Shanghai in Cina, alla XXIV, XXVI, XXVIIII Biennale di São Paulo in Brasile, alla Documenta XI in Germania, alla I Triennale di Yokohama in Giappone e alla Biennale di Venezia nel 2005 e nel 2009. I suoi lavori sono presenti in numerose collezioni private e pubbliche, inclusi il Museum of Modern Art e il Guggenheim Museum di New York, la Maison Européenne de la Photographie a Parigi, l’Art Gallery di Ontario di Toronto, il Museo Nacional de Bellas Artes di La Habana e la Tate Modern di Londra. E' stato vincitore del XXXIX International Contemporary Art Price di Montecarlo e del Katherine S. Marmor Award, Los Angeles M.O.C.A, entrambi nel 2005.