domenica 8 luglio 2012

KARL MARX: SCRITTI SULL'ARTE - PGRECO 2012

KARL MARX 
SCRITTI SULL'ARTE
PGreco, 27/06/2012

Karl Marx conosceva a memoria Heine e Goethe; leggeva sempre opere di poeti che sceglieva da tutte le letterature d’Europa; ogni anno rileggeva Eschilo nel testo originale greco; venerava lui e Shakespeare come i due massimi geni drammatici che l’umanità avesse prodotto. Aveva fatto di Shakespeare, per cui aveva un’illimitata venerazione, l’oggetto del suo più intenso studio. Talvolta si sdraiava sul divano e leggeva un romanzo; talvolta ne leggeva due o tre contemporaneamente, alternandone la lettura. Dimostrava una spiccata predilezione per i racconti umoristici e d’avventura. AI primo posto fra tutti i romanzieri poneva Cervantes e Balzac. Don Chisciotte era per lui l’epopea della cavalleria morente, le cui virtù diventavano ridicole e pazzesche nel mondo borghese nascente. La sua ammirazione per Balzac era così profonda che avrebbe voluto scrivere una critica della sua grande opera “La comédie humaine”. Marx era insomma un grande amante della cultura e dell’arte e sono numerosi, per quanto sparsi, gli scritti che egli ha dedicato alla riflessione sul teatro, sulla pittura, sulla letteratura. Anche le sue osservazioni sull’arte rovesciano le convizioni consolidate nei secoli e offrono visuali ancora oggi di estrema attualità, in quanto delineano un superamento di quelle visioni idealistiche che non tengono conto della fattualità e dell’oggettualità della creazione e della fruizione artistica. Infatti, come “la produzione fornisce non solo un materiale al bisogno, ma anche un bisogno al materiale”, come “la produzione produce perciò non soltanto un oggetto per il soggetto, ma anche un soggetto per l’oggetto”, così per l’arte “l’oggetto artistico crea un pubblico sensibile all’arte e capace di godimento estetico”. L’opera qui presentata è di estremo interesse non solo per gli appassionati del pensiero marxiano, ma per gli studiosi di arte e di estetica.