mercoledì 10 aprile 2013

UGO LA PIETRA: ITINERARI - GALLERIA CA' DI FRA', MILANO



UGO LA PIETRA
ITINERARI
Galleria Ca' di Fra'
via Carlo Farini, 2 - Milano
dall'11/4/2013 al 17/5/2013

I surrealisti, in riferimento all’uso della città, avevano abbozzato una teoria che precedeva la cosiddetta “Deriva” sviluppata più tardi dall’Internazionale Situazionista.
Ugo La Pietra, attraverso i suoi “Itinerari attivi” recupera queste teorie e le sviluppa (vedi i suoi Chemin du derive degli anni Sessanta) teorizzando e visualizzando il comportamento dell’individuo negli itinerari urbani ed extraurbani.

La mostra raccoglie opere dal 1974 al 2013: dal “Viaggio sul Reno” del 1974 (itinerario programmato per la verifica della Comunicazione nel “Viaggio organizzato”) all’interno dei laboratori della Global Tools, fino agli itinerari urbani “Fermate metropolitane” realizzati dal 1974 al 2013.
Le opere sono commentate dal catalogo edito per l’occasione, a cura di Marco Meneguzzo, che a proposito della ricerca di La Pietra così conclude la sua presentazione:

«... il nostro sguardo ci dice istintivamente che il nostro interesse nei confronti dei lavori di La Pietra non è solo antiquario o nostalgico, ma attuale e contemporaneo, forse anche il suo sguardo iniziale – quello degli anni Settanta – non rispondeva a un’esigenza solo ideologica, ma attingeva a qualcosa di diverso: all’antropologico, per esempio e persino al sentimentale, come categoria visibile dell’individuale, e poi del “umano”. La città “sentimentale”, in fondo, è una tipologia più che attuale: è duratura, e sotto questo aspetto sempre rinnovabile. Se la visione ideologica e politica lascia il campo al punto di vista antropologico, viene meno quel gap storico che ricaccerebbe indietro nel tempo le esperienze odierne di La Pietra, ma uno sforzo ermeneutico ulteriore ci potrebbe anche dire che la visione della città di La Pietra è sempre stata antropologica e sentimentale, e non ideologica, anche in quei momenti di egemonia dell’ideologico su qualunque altro punto d’osservazione. Così, se si cominciasse a interpretare il passato dal presente, e non viceversa (cosa che, tra l’altro, qualunque storico fa naturalmente, e sempre), l’interpretazione della città di La Pietra ci riserverebbe ancora tante sorprese, legate a comportamenti, a metodi e a modelli che non si esauriscono certo nel corso di un decennio.»

Nato nel 1938, Ugo La Pietra sviluppa dal 1962 un’attività inerente al rapporto “individuo-ambiente”. Dal 1960 attraversa diverse correnti artistiche (“arte segnica”, “arte concettuale”, “arte ambientale”, “arte nel sociale”, “narrative art”, “cinema d’artista”, “nuova scrittura”, “extra media”, “neo-eclettismo”, architettura e design radicale) e promuove gruppi di ricerca (Gruppo del Cenobio, Gruppo La Lepre Lunare, Gruppo Design Radicale, Global Tools, Cooperativa Maroncelli, Arte nel Sociale). Realizza ambienti sperimentali nel 1968 alla Triennale di Milano e nel 1972 al Museum of Modern Art di New York; è curatore della Sezione Audiovisiva alla Triennale di Milano del 1981, della mostra “Cronografie” alla Biennale di Venezia del 1992, della Sezione “Naturale-Virtuale” alla Triennale di Milano del 1996. Ha diretto le riviste: In, Progettare Inpiù, Brera Flash, Fascicolo, Area, Abitare con Arte, Artigianato tra Arte e Design. Vince il Compasso d’Oro nel 1979. Dal 1985 organizza mostre e seminari, in diverse aree artigiane. Ha realizzato più di 900 mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Fin dagli anni Sessanta ha svolto attività didattica in numerose Facoltà di Architettura e Scuole d’Arte e di Design e dal 2000 al 2005 ha coordinato il Dipartimento "Progettazione Artistica per l’Impresa", da lui fondato, all’Accademia di Belle Arti di Brera. Svolge regolarmente Seminari e Workshop in Italia e all’estero.
Sue opere si trovano al Museo of Modern Art di New York, al Centre Pompidou di Parigi, al Museum Joanneum di Graz, al Fondo Nazionale d’Arte FNAC di Parigi, al Museé Departemental di Gap, alla Triennale di Milano, Alla Fondazione Cineteca Italiana di Milano, alla Fondazione Orestiadi di Gibellina (PA), al FRAC Centre di Orléans, al MIC Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza.