PIERO
SIMONDO
MONOTIPI
Spaziobianco
via Saluzzo 23A - Torino
dal 4 al 22 aprile 2013
A cinque mesi dalla duplice esposizione organizzata in contemporanea presso l’Art Gallery La Luna di Borgo San Dalmazzo (CN) e la Fondazione Peano di Cuneo, Marisa Vescovo presenta una preziosa selezione di "monotipi” di Piero Simondo, realizzati nel corso della sua cinquantennale attività.
È possibile così poter osservare da vicino anche gli esiti di questa particolare e felice produzione dell’artista, da sempre fautore della sperimentazione e per la cui lunga e proficua attività ha oltremodo coinvolto anche numerosi altri artisti di fama internazionale, giungendo a Torino fin dai primi anni Sessanta, dove tutt’ora vive e risiede.
Esploratore, nei primi anni Cinquanta di nuovi linguaggi nelle arti visive (è con Jorn e Gallizio fondatore nel 1955 del Laboratorio sperimentale del Bauhaus immaginista e due anni più tardi partecipa alla costituzione dell'Internazionale situazionista), ha esteso in seguito la sua indagine nell’ambito del pedagogismo, raccogliendo l’invito di De Bartolomeis a trasferire la propria esperienza nell’ambito di laboratori di ricerca con gli studenti dell’Università di Torino.
MONOTIPI
Spaziobianco
via Saluzzo 23A - Torino
dal 4 al 22 aprile 2013
A cinque mesi dalla duplice esposizione organizzata in contemporanea presso l’Art Gallery La Luna di Borgo San Dalmazzo (CN) e la Fondazione Peano di Cuneo, Marisa Vescovo presenta una preziosa selezione di "monotipi” di Piero Simondo, realizzati nel corso della sua cinquantennale attività.
È possibile così poter osservare da vicino anche gli esiti di questa particolare e felice produzione dell’artista, da sempre fautore della sperimentazione e per la cui lunga e proficua attività ha oltremodo coinvolto anche numerosi altri artisti di fama internazionale, giungendo a Torino fin dai primi anni Sessanta, dove tutt’ora vive e risiede.
Esploratore, nei primi anni Cinquanta di nuovi linguaggi nelle arti visive (è con Jorn e Gallizio fondatore nel 1955 del Laboratorio sperimentale del Bauhaus immaginista e due anni più tardi partecipa alla costituzione dell'Internazionale situazionista), ha esteso in seguito la sua indagine nell’ambito del pedagogismo, raccogliendo l’invito di De Bartolomeis a trasferire la propria esperienza nell’ambito di laboratori di ricerca con gli studenti dell’Università di Torino.
