lunedì 16 settembre 2013

BRUNO LIBERTI: MITOLOGIA MEDITERRANEA - GALATA MUSEO DEL MARE, GENOVA


BRUNO LIBERTI
MITOLOGIA MEDITERRANEA
a cura di Luciano Caprile e Simona Liberti
Galata Musseo del Mare
Calata De Mari, Porto antico - Genova
dal 17 settembre al 19 ottobre 2013

La mostra “Mitologia mediterranea” di Bruno Liberti, visitabile dal 17 settembre al 19 ottobre al Galata Museo del Mare di Genova, è un importante omaggio all’artista genovese attraverso un ampio percorso pittorico che si avvia verso la metà degli anni Sessanta. 50 opere sulle esperienze d’ambito cubo-surrealista, sul territorio della seduzione del femminile e del potere, paesaggi e nature morte, con uno sguardo sempre rivolto al mito di quel passato che culturalmente ci determina. Fra i suoi maestri Antonio Morera, del quale frequenta la “bottega” già dall’età di 10 anni, Alberto Nobile, Emidio Scanavino. Catalogo edito da Ateneo, con un saggio di Luciano Caprile.
All’inaugurazione, martedì 17 alle ore 17.30 presso la Saletta dell’Arte al primo piano del Museo, saranno presenti Bruno e Simona Liberti, Luciano Caprile e Maria Paola Profumo Presidente Mu.Ma.
Il percorso espositivo, che si sviluppa su due piani, si apre con alcune opere in cui emergono suggestioni cubo-surrealiste che raggiungono l’apice qualitativo nella drammatica Fucilazione del 1967. Quindi egli passa a indagare il complesso territorio della seduzione, quella femminile e quella del potere, che sovente trovano un punto d’incontro in una serie di lavori che idealmente trovano la loro sintesi in Abbadon, un dipinto di grandi dimensioni concepito insieme a Luigi Maria Rigon nel 1979. Gli anni Ottanta, che inaugurano il secondo piano, ripercorrono l’ideale della “bella pittura” che chiama in rassegna e spesso in un armonico coinvolgimento i temi della “natura morta”, del “paesaggio” e della “figura” da trattare con critico gesto contemporaneo. In tal modo vanno intesi, per esempio, articolati quadri come Proposta del 1982, Visita ( Picasso ) del 1985, Attesa di Venere del 1989-90. Anche i successivi cicli sul Don Chisciotte e sulle vicende di Ulisse offrono caustici riflessi sull’attualità. Allo stesso modo si distendono i tumultuosi e animati intrecci timbrici e narrativi che riguardano L’orgia del 1994-95, un lavoro dall’imponente impatto spaziale ed emozionale. E quando negli ultimi anni il gesto privilegia forme in magica dissolvenza, il mito si traduce in pura emozione timbrica, in variabile sostanza: così nascono Forme sul mare del 2010, Ulisse e l’Averno e I mari di Ulisse del 2012. L'opera "Don Chisciotte e il suo doppio" è stata in esposizione al Padiglione Italia-Liguria dell'ultima Biennale di Venezia (2011) presso il Palazzo della Meridiana.