PAOLA ITALIA
EDITING NOVECENTO
Salerno, 15/5/2013
collana "Strumenti per l'università"
Questo volume, che costituisce la prima riflessione organica e metodologica sull'editing dei testi del Novecento, analizzato dal punto di vista dell'autore, del lettore e del curatore, risponde a tali interrogativi, per ricavare alcune linee di tendenza e far emergere utili indicazioni di percorso. Le riflessioni di metodo sono accompagnate da due case study esemplari, riguardanti le opere di Gadda e di Montale. Riflessioni ancora più necessarie da quando, nell’ultimo ventennio del secolo scorso, i testi sono passati dalla forma cartacea a quella digitale, con nuove interessanti commistioni. Cosa leggiamo quando leggiamo un testo in rete? È possibile stabilire protocolli condivisi per certificare l’affidabilità di ciò che leggiamo on line? A queste tematiche è dedicato l’ultimo capitolo del volume, che mette a confronto le più avanzate proposte del mondo anglosassone con la riflessione e la pratica filologica italiana e prende in esame alcuni casi esemplari di edizioni digitali, gettando uno sguardo anche sulle nuove frontiere dell’uso del web: le piattaforme interattive di web 2.0 che permettono di condividere testi, immagini e progetti di lavoro in una concreta pratica editoriale e culturale. Solo a partire da una riflessione sulle edizioni del secolo appena passato, sarà possibile gettare le basi di una nuova filologia, che dovrà occuparsi dei testi di questo nuovo millennio; testi ideati, scritti e pubblicati interamente in rete.
EDITING NOVECENTO
Salerno, 15/5/2013
collana "Strumenti per l'università"
Questo volume, che costituisce la prima riflessione organica e metodologica sull'editing dei testi del Novecento, analizzato dal punto di vista dell'autore, del lettore e del curatore, risponde a tali interrogativi, per ricavare alcune linee di tendenza e far emergere utili indicazioni di percorso. Le riflessioni di metodo sono accompagnate da due case study esemplari, riguardanti le opere di Gadda e di Montale. Riflessioni ancora più necessarie da quando, nell’ultimo ventennio del secolo scorso, i testi sono passati dalla forma cartacea a quella digitale, con nuove interessanti commistioni. Cosa leggiamo quando leggiamo un testo in rete? È possibile stabilire protocolli condivisi per certificare l’affidabilità di ciò che leggiamo on line? A queste tematiche è dedicato l’ultimo capitolo del volume, che mette a confronto le più avanzate proposte del mondo anglosassone con la riflessione e la pratica filologica italiana e prende in esame alcuni casi esemplari di edizioni digitali, gettando uno sguardo anche sulle nuove frontiere dell’uso del web: le piattaforme interattive di web 2.0 che permettono di condividere testi, immagini e progetti di lavoro in una concreta pratica editoriale e culturale. Solo a partire da una riflessione sulle edizioni del secolo appena passato, sarà possibile gettare le basi di una nuova filologia, che dovrà occuparsi dei testi di questo nuovo millennio; testi ideati, scritti e pubblicati interamente in rete.