martedì 17 dicembre 2013

RON ARAD: IN REVERSE - PINACOTECA AGNELLI, TORINO



RON ARAD
IN REVERSE
Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
Lingotto - via Nizza 230/103 - Torino
dal 19/12/2013 al 30/3/2014

La Pinacoteca Agnelli è orgogliosa di annunciare In Reverse, la mostra dell’artista, designer e architetto di fama internazionale Ron Arad.
Arad rimane uno dei designer più influenti ed enigmatici al mondo e, nel corso degli ultimi 30 anni, ha fornito un contributo di importanza fondamentale al mondo dell’arte, del design e dell’architettura.
Assurto a fama internazionale con la sua “Rover chair” e la libreria a serpente “Bookworm”, Arad ha collaborato con marchi importantissimi quali Alessi, Vitra, Moroso, Swarovski e, oltre a tanti altri progetti acclamati dalla critica, ha progettato il negozio di Yohji Yamamoto di Tokyo.
Arad ha esposto le sue opere al Centro Pompidou di Parigi, al MOMA di New York e al Barbican di Londra.In Reverse si concentrerà su un importante nuovo progetto, presentato per la prima volta quest’anno al Design Museum di Holon, iconico edificio progettato da Arad a Tel Aviv, che, attraverso esperimenti fisici e simulazioni digitali, esplora il modo in cui le carrozzerie delle automobili, soprattutto Fiat 500, si comportano sotto compressione.
A questo caleidoscopio di colori e materiali unico al mondo, non poteva certo mancare Fiat – main sponsor dell’evento – con la sua iconica 500, confermando la propria attenzione al mondo dell’Arte e del Design, un ‘territorio’ di comunicazione dove mostra di trovarsi a proprio agio.
Sulle pareti bianche e pulite degli spazi disegnati da Renzo Piano al 4° piano della Pinacoteca Agnelli, Arad installerà “Dried Flowers” (2013): sei Fiat 500 schiacciate e appiattite in modo da togliere il senso della profondità come in un cartone animato o nel disegno di un bambino.
I veicoli schiacciati circonderanno un telaio di formatura in legno ricurvo, uno stampo utilizzato per sagomare e adattare i pannelli metallici della 500 preso in prestito dall’Archivio e Museo Fiat.
A fianco, Arad presenterà “Roddy Giacosa (2013)”, una nuova scultura creata posizionando centinaia di barre in acciaio inox lucido su un’armatura metallica con la forma di una Fiat 500.
Ogni sezione sagomata riprende la linea dei pannelli della vettura e i componenti si integrano per formarne la carrozzeria. Sarà in mostra anche lo stampo utilizzato per quest’opera.
Lungo le pareti che espongono le Fiat schiacciate, si potrà ammirare un gruppo di opere di Arad. Si tratta principalmente di sedie in acciaio, che mostrano il suo percorso di sperimentazione con questo materiale dai suoi primi lavori negli anni ’80, di numerosi oggetti schiacciati, come un’automobilina della polizia che trovò quarant’anni fa in una strada di Tel Aviv, e di altri studi e prove, compreso un portabottiglie appiattito da un rullo compressore.
In mostra anche “Slow Outburst (2013)”, la simulazione digitale di Arad del processo di schiacciamento del modello più recente della Fiat 500, così come una scultura ricavata da un fotogramma del film “Drop (2013)” realizzato con una tecnica di stampa in 3D. Stampe digitali su carta (“Lets Drop It, OK? (2013)”) catturano i risultati di compressioni digitali simulate di Roddy Giacosa. ---- Ron Arad Ron Arad è nato a Tel Aviv nel 1951. Ha studiato presso la Jerusalem Academy of Art e l’Architectural Association di Londra. Nel 1981 fondò con Caroline Thorman lo studio di design e produzione One Off, che divenne poi Ron Arad Associates e Ron Arad Architects. La costante sperimentazione di Arad con i materiali e il suo modo radicalmente nuovo di concepire forma e struttura lo hanno posto all’avanguardia dell’arte e del design contemporanei. I progetti recenti includono il Design Museum di Holon in Israele, Mediacite in Belgio, Singapore Freeport e Vortex a Seoul. L’estate 2011 ha assistito al lancio di Curtain Call, la più recente “scultura” di Arad realizzata con barre di silicio per creare una tela per film, spettacoli dal vivo e una fusione tra arte e pubblico. Nel 2011 è stato insignito della 2011 London Design Medal per il suo pluriennale contributo al design e alla città.