OMAGGIO A PIETRO GROSSI
Galleria Il Ponte
via di
Mezzo 42b - Firenze
dal 6 al 20 dicembre 2013
Nell'ambito dei close
up, la galleria Il Ponte presenta nello spazio lounge una mostra dedicata al
Maestro Pietro Grossi, grande rinnovatore della musica contemporanea,
compositore, programmatore, insegnante, pioniere della musica sperimentale e
della computer music. L'esposizione si svolge in concomitanza con quella al
Dipartimento SAGAS, Biblioteca Umanistica, Università degli Studi di Firenze:
Pietro Grossi. Dal violoncello alla Computer Art e con la Giornata di audizioni
della produzione musicale del Maestro. La sua attività ha portato la ricerca
musicale della neoavanguardia fiorentina degli anni Sessanta e Settanta
all'interno del dibattito internazionale e ha proposto sperimentazioni,
assolutamente innovatrici, divenute poi di uso corrente.
L'esposizione in
galleria evidenzia lo stretto rapporto che Grossi riscontra, fin dai primi anni
'60 (tanto da partecipare nel 1962 a Musica e segno, mostra dei cosiddetti
"grafici musicali", curata da Giuseppe Chiari e Sylvano Bussotti), fra arte e
musica, che presentano – come scrive in Marcatre nel 1965 – affinità nella "...
riduzione dei mezzi, nella concentrazione di ricerca di valori con un minor
numero di mezzi possibile. Vedo che i quadri usano pochi colori; noi usiamo
pochi suoni e cerchiamo di ottenere da essi tutti i valori che possono dare."
In questi anni il legame con l'arte visiva si evidenzia attraverso alcuni
suoi spartiti e nella grafica della sua musica programmata, anche influenzati
dalla "constatazione dell'esistenza di un'area artistico-culturale comune...tra
un certo tipo di manifestazioni visuali (arte neo-concreta - arte programmata -
optical art, ecc.), le esperienze di poesia concreta e di musica elettronica
programmata" – sottolineata nel 1967 da Lara Vinca-Masini. Ma a partire dalla
metà degli anni '80, Pietro Grossi indirizza le ricerche estetiche maturate in
campo musicale, anche con l'ausilio di Marcella Chelotti, sua compagna di vita
ed artista essa stessa, nell'ambito dell'arte. Si dedica così a quella che
definisce Homeart, arte grafica domestica, “creata da e per se stessi,
estemporanea effimera, oltre la sfera del giudizio altrui”, utilizzando software
di grafica computerizzata da lui stesso programmati, attraverso cui realizzare
in casa propria, molteplici "copie uniche", dei veri e propri Homebook e degli
Alfabeti ricostruiti attraverso al creazione di disegni computerizzati che
reinventano graficamente ogni singola lettera.