venerdì 2 dicembre 2011

ROBERT FILLIOU - AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA - ROMA


Fluxus Biennial
VI - ROBERT FILLIOU
a cura di Achille Bonito Oliva
Auditorium Parco della Musica - AuditoriumArte
viale Pietro de Coubertin 10 - Roma
dal 2/12/2011 al 15/1/2011

Il progetto Fluxus Biennial, curato da Achille Bonito Oliva appositamente per l’Auditorium, è strutturato in una serie di piccole grandi mostre di alcuni protagonisti di Fluxus. A ogni appuntamento espositivo è abbinato un calendario di concerti e performance, storiche e contemporanee, che coinvolgono artisti ai quali viene chiesta una rilettura di quello spirito di immediatezza e di relazione/interazione con l’individuo alla base della filosofia e dell’estetica intermedia Fluxus. Dopo George Maciunas, George Brecht, Wolf Vostell, Nam June Paik e Giuseppe Chiari, sarà la volta di Robert Filliou, sesto ed ultimo appuntamento del progetto Fluxus Biennial.

Robert Filliou (Sauve, 1926 - Les Eyzies-de-Tayac-Sireuil, 1987) rappresenta in pieno, nell’incrocio dei generi che ha frequentato - poesia, saggistica, arti visive, musica - la caratteristica multidisciplinarietà e apertura transnazionale del gruppo Fluxus. Artista concettuale, performer e scrittore francese, Filliou studia economia e scienze alla University of California di Los Angeles.
Dopo avere lavorato come drammaturgo, nel 1960 presenta la prima delle sue performance che prevedono l’ampio uso del testo e della recitazione poetica. Nel 1962 aderisce al movimento Fluxus. Nell’ambito del gruppo, non solo continua a realizzare performance e altri lavori effimeri giocati sull’aleatorietà del caso, ma si dedica ad azioni concettuali come la fondazione di una République Geniale, realizza film e video, invia per posta oggetti enigmatici come forma di mail-art e lavora contro le idee tradizionali sull'individualità dell'artista, collaborando con altri compagni di strada come Joachim Pfeufer e George Brecht. Mentre lavora con una larga varietà di materiali, la forma presa da un lavoro, si determina di volta in volta e varia per formati, supporti o tecniche, ma rimane sempre legata al potere evocativo della parola.
Per la performance inaugurale è stata invitata l’artista italiana residente a Londra Sandrine Nicoletta il cui lavoro di natura performativa è teso a coinvolgere allo stesso modo gli attori-performer e gli spettatori nella ridefinizione e reinvenzione di come lo spazio fisico, mentale e sociale può essere percepito e vissuto oltre le norme codificate.