mercoledì 19 giugno 2013

JOANA VASCONCELOS - GUCCI MUSEO, FIRENZE


JOANA VASCONCELOS
a cura di Francesca Amfitheatrof
Gucci Museo
Piazza della Signoria 10 - Firenze
dal 20/6/2013 al 15/12/2013

Gucci Museo è lieto di annunciare Joana Vasconcelos, quarta esposizione d’arte contemporanea realizzata con opere provenienti dalla Pinault Collection e grazie a M. François Pinault. La mostra è curata da Francesca Amfitheatrof. Gucci Museo presenta negli spazi del Contemporary Art Space tre lavori esemplari dell’artista portoghese: Red Independent Heart(2008), Psycho (2010), Lavoisier (2011). L’arte di Joana Vasconcelos è caratterizzata dalla decontestualizzazione di ciò che è comune e familiare – oggetti d’uso domestico, cucchiai di plastica, ma anche icone nazionali – e dalla decostruzione di come vengano universalmente identificate le certezze, in particolar modo in riferimento ai generi sessuali, alla classe sociale ed alla nazionalità. Vi è un pensiero politico nel lavoro della Vasconcelos.
La Rivoluzione dei Garofani del 1974, il regime autoritario e la cultura patriarcale di Salazar costituiscono lo sfondo e il contrappunto alla sua incredibilmente energica re-invenzione dell’identità portoghese, soprattutto femminile. L’artista ha ereditato ed assimilato sia il linguaggio visivo e i temi interpretati da Marcel Duchamp nei suoi “readymade”, sia il consumo di massa esemplificato dall’arte pop di Andy Warhol e Claes Oldenburg e le sovversive, a tratti ironiche voci femministe di Louise Bourgeois e Eva Hesse. Soprattutto, Joana Vasconcelos incorpora nelle sue opere il tradizionale artigianato portoghese, utilizzando per i suoi lavori l’uncinetto, la filigrana e le ceramiche sia come pratiche artistiche che come soggetti storici.
Red Independent Heart (Coração Independente Vermelho) (2008) – Sospeso al soffitto, Red Independent Heart è formato da migliaia di coltelli, forchette e cucchiai di plastica traslucida fusi fra loro e modellati su di una struttura in ferro per creare una splendida, elegante immagine di un cuore roteante che si muove al suono tradizionale del fado. Il cuore è l’interpretazione in plastica di un monile classico della gioielleria portoghese, “Coração de Viana - Il cuore di Viana”, qui riprodotto in scala monumentale. Simbolo della città di Viana do Castelo, nel nord-ovest del Portogallo, “Il cuore di Viana” è realizzato con la tecnica della filigrana, una particolare lavorazione ad intreccio che utilizza fili metallici invece che tessili ed è praticata nella città portoghese fin dal Medioevo. Il titolo dell’opera proviene dal fado: si tratta di una frase della canzone “Estranha Forma de Vida”, che arricchisce il lavoro di un altro importante elemento di storia portoghese, le canzoni della cantante Amalia Rodrigues. L’ amatissima voce della Rodrigues ha infatti caratterizzato la cultura popolare portoghese dalla metà del secolo scorso: è un vero simbolo del Portogallo, come il Cuore di Viana che accompagna dolcemente. Lavoisier (2011) – L’opera è costruita in scala più ridotta rispetto a Red Independent Heart: la sua forza sta nel significato. Lavoisier è realizzata con un lavello da cucina in acciaio inossidabile intorno a cui si intrecciano coloratissimi tessuti, tipici del lavoro di Joana Vasconcelos.
La tecnica dell’uncinetto rimanda ad una delle opere più conosciute dell’artista, “Contaminacion” (2008), dove questa idea chiave è stata esplorata su larga scala. I tessuti realizzati a mano, la loro morbida consistenza e i vivaci colori creano un elemento di contrasto con il lavello di un freddo grigio acciaio, simbolo di una domesticità soffocante. I fili colorati avvolgono l’oggetto con una gioiosa creatività che ricorda la natura dilagante e sovversiva di “Contaminacion”. L’opera racconta la relazione tra il mondo industriale e quello tradizionale e artigianale, tra l’umano e il moderno, rivelando l’ambiguità del progresso. Psycho (2010) prosegue su questa riflessione, arricchendola di un ulteriore significato. L’opera presenta due soffioni da doccia in acciaio inossidabile uniti fra loro da un tubo mobile realizzato ad uncinetto, con perline di vetro e poliestere ed un’acquea palette di sfumature blu e verdi. Il titolo riporta immediatamente all’omonimo film di Alfred Hitchcock del 1960 e alla celebre scena ambientata nella doccia: un’ immagine di violenza contro le donne ormai entrata nell’immaginario collettivo. Come in Lavoisier, l’opera presenta coloratissimi tessuti e un’ ambientazione domestica, ma con un sinistro riferimento ad Hitchcock e ad un sentimento violento. Il titolo, Psycho, sembra però riferirsi non solo ai soffioni da doccia ma anche, secondo una lettura più positiva, all’energia quasi frenetica dei tessuti, che ricordano la forma di un serpente. L’opera è espressione di un tema chiave nella poetica di Joana Vasconcelos: la dicotomia tra ragione ed emozione.

Joana Vasconcelos è un’artista portoghese nata a Parigi nel 1971.
Dal 1989 al 1996 frequenta l’Ar.Co Centre for Art and Visual Communication di Lisbona; nel 2005 partecipa alla Biennale di Venezia con l’opera “A Noiva” (La Sposa), che la porta all’attenzione internazionale. Acuta risposta al capolavoro di Marcel Duchamp ‘The Bride Stripped Bare by Her Bachelors, Even - La Mariée mise à nu par ses célibataires, même”, “A Noiva” è un gigantesco lampadario realizzato con 25.000 tamponi. Joana Vasconcelos è stata la prima artista donna ad essere invitata ad esporre alla Reggia di Versailles, nel 2012, ed è l’unica artista a rappresentare il Portogallo alla Biennale di Venezia 2013.