EUGENIO BATTISTI
MICHELANGELO, FORTUNA DI UN MITO
Cinquecento anni di critica letteraria e artistica
a cura di Giuseppa Saccaro Del Buffa
Olschki, 2012
Biblioteca dell’«Archivum Romanicum»
Michelangelo, per la sua unica genialità e inventività, per la sublime bellezza delle sue opere (finite o appositamente nonfinite), continua a evocare, nel singolo osservatore come nella massa del pubblico, una gamma di reazioni opposte tra estrema ammirazione e epidermica ostilità.
A essa han dato voce attraverso i secoli critici, artisti e intellettuali che Battisti esamina a partire dal Cinquecento nei saggi editi e inediti raccolti in questo volume.
Nell’Ottocento lo studio della fortuna critica di Michelangelo ha indotto i molti autori che se ne sono occupati a elaborare precise categorie interpretative storiche e stilistiche, su cui costruire un’interpretazione oggettiva; ma secondo Battisti, l’analisi della critica più moderna esercitata nella militanza letteraria, gli studi sull’arte e il pensiero michelangiolesco da parte di artisti a noi contemporanei, l’uso di immagini famose del maestro in un più ampio panorama culturale e sociale, hanno sedimentato, accanto alla critica tradizionale essenzialmente letteraria e storica, una critica artistica in certo modo più spregiudicata e creativa, che ha scoperto nei capolavori del grande artista un’aura di irrequieta modernità, che ce lo fa amare come nostro contemporaneo.
MICHELANGELO, FORTUNA DI UN MITO
Cinquecento anni di critica letteraria e artistica
a cura di Giuseppa Saccaro Del Buffa
Olschki, 2012
Biblioteca dell’«Archivum Romanicum»
Michelangelo, per la sua unica genialità e inventività, per la sublime bellezza delle sue opere (finite o appositamente nonfinite), continua a evocare, nel singolo osservatore come nella massa del pubblico, una gamma di reazioni opposte tra estrema ammirazione e epidermica ostilità.
A essa han dato voce attraverso i secoli critici, artisti e intellettuali che Battisti esamina a partire dal Cinquecento nei saggi editi e inediti raccolti in questo volume.
Nell’Ottocento lo studio della fortuna critica di Michelangelo ha indotto i molti autori che se ne sono occupati a elaborare precise categorie interpretative storiche e stilistiche, su cui costruire un’interpretazione oggettiva; ma secondo Battisti, l’analisi della critica più moderna esercitata nella militanza letteraria, gli studi sull’arte e il pensiero michelangiolesco da parte di artisti a noi contemporanei, l’uso di immagini famose del maestro in un più ampio panorama culturale e sociale, hanno sedimentato, accanto alla critica tradizionale essenzialmente letteraria e storica, una critica artistica in certo modo più spregiudicata e creativa, che ha scoperto nei capolavori del grande artista un’aura di irrequieta modernità, che ce lo fa amare come nostro contemporaneo.