giovedì 15 ottobre 2015

CLAUDIA SALARIS: FUTURISMI NEL MONDO - GLI ORI 2015




CLAUDIA SALARIS
FUTURISMI NEL MONDO
Collezione Echaurren Salaris
Gli Ori, 2015

Muovendo sulle tracce di quelle pubblicazioni originali che attestano legami, corrispondenze e influenze del futurismo nel mondo, questa opera per la prima volta riunisce in una stessa edizione un panorama a livello planetario di informazioni e immagini sulla storia delle avanguardie nella prima metà del Novecento.
Futurismi nel mondo non solo vorrebbe contribuire a chiarire i rapporti del movimento di Filippo Tommaso Marinetti con le maggiori tendenze in Cecoslovacchia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Portogallo, Russia, Spagna, Svizzera, Ungheria, ma anche far luce su una miriade di situazioni poco note o del tutto sconosciute in America Latina, Belgio, Bulgaria, Canada, Croazia, Danimarca, Egitto, Estonia, Finlandia, Giappone, Islanda, Lettonia, Lituania, Norvegia, Polonia, Romania, Serbia, Slovenia, Stati Uniti, Svezia, Turchia ecc.
La struttura del volume è costituita da una serie di capitoli, ognuno dei quali è dedicato appunto a un paese. Ciascun capitolo contiene una nota introduttiva seguita da schede relative ai libri e manifesti dei diversi autori, a cataloghi e dischi. Il testo è illustrato con numerose riproduzioni a colori di copertine e altre immagini dei materiali analizzati.
Vorremmo sottolineare come in tale genere di indagine sia davvero indispensabile l’aspetto iconografico, il solo in grado di conferire alla ricerca una pregnante concretezza e dare così alle storie e ai loro protagonisti un’effettiva identità.
Questa grande mappa include gruppi e singole figure che adottarono il termine “futurismo” accanto a coloro che non avrebbero mai accettato questa definizione ma furono evidentemente segnati dalle idee e invenzioni del movimento marinettiano. Ed è proprio tale evidenza che la pubblicazione intende rendere visibile, superando il muro delle rimozioni e interpretazioni di parte. Da tale punto di vista essa riserva molte sorprese, restituendo al futurismo il suo vero ruolo, che fu assai più importante di quanto gli stessi protagonisti e buona parte degli studiosi abbiano voluto ammettere.

Copertina con un’opera di Adrian-Nilsson Gösta