domenica 30 dicembre 2012

ALFREDO BORTOLUZZI ASTRATTISTA - FONDAZIONE BANCA DEL MONTE, FOGGIA



ALFREDO BORTOLUZZI ASTRATTISTA
Fondazione Banca del Monte
via Arpi 152 - Foggia
dal 7/12/2012 al 13/1/2013

Attraverso un percorso di centotrenta opere, datate dal 1927 al 1995, la mostra esplora, dalla radice della sua formazione alla scuola di Kandinskij e Klee, all'intero e ricco arco delle sue esperienze umane ed artistiche, la dimensione astrattista di Alfredo Bortoluzzi, il suo lavoro di scandaglio, di decostruzione e ricostruzione degli oggetti-soggetti, mai considerati in opposizione, e la sua attenzione alla "risonanza interiore" del segno e del colore. 
Senza mai mettere da parte il riferimento alla Natura e al reale, Bortoluzzi ha infatti assorbito nella sua prassi artistica una visione non particolare/categoriale dell'arte, ma dialogante e sincretica in cui anche la dimensione astratta, nei suoi poli divergenti, lirico e geometrico, è stata esplorata (e coniugata) con convinta adesione e indubbia originalità. 

Alfredo Bortoluzzi (Karlsruhe, 1905 - Peschici, Foggia, 1995), pittore, ballerino e coreografo, nasce in Germania da genitori italiani. Frequentadapprima l'Accademia, di Karlsruhe e quindi, dal 1927 al 1930, il Bauhaus, a Dessau, dove ha come maestri Wassilii Kandinskij, Joseph Albers, Oskar Schlemmer e soprattutto Paul Klee, di cui diviene molto amico e che influenza particolarmente la sua concezione della pittura come "gioco con le cose ultime". Tiene la sua prima mostra a Berlino, nel 1930. Nel 1933 partecipa alla Mostra degli artisti del Bauhaus a Dusseldorf, ma la collettiva viene vietata e sequestrata dai nazisti. "Esule a Parigi", si dedica prevalentemente al balletto classico, occupandosi anche delle coreografie e delle scenografie. Apprezzato per questa sua attività dapprima in Francia e, nel dopoguerra, anche nei maggiori teatri della Germania di Bonn, Bortoluzzi ritorna comunque alla pittura. E' protagonista tra l'altro della rassegna 50 Jahre Bauhaus itinerante per il mondo. Nel 1946 espone ad Heidelberg alla Mostra degli artisti proibiti dai nazisti (con Klee, Kandinskij ed altri). Nel 1958, a seguito di un incidente, lascia la vita teatrale e, benché come pittore abbia già un mercato internazionale al più alto livello, con la consacrazione dei maggiori critici europei, sceglie di vivere sulla Montagna del Sole, il Gargano, a Peschici, trovando nello scenario garganico non solo una fonte inesauribile di ispirazione ma soprattutto "un approdo determinante ai fini della elaborazione del suo linguaggio maturo" (Carlo Munari).