GIACOMO DURAZZO
1717-1794. Teatro musicale e collezionismo tra Genova, Parigi, Vienna e Venezia
a cura di Luca Leoncini
Palazzo Reale - Teatro del Falcone
via Balbi 10 - Genova
dal 29/6/2012 al 7/10/2012
La mostra, allestita dal 30 giugno (inaugurazione 29 giugno) al 7 ottobre 2012 nel Teatro del Falcone, spazio espositivo del Museo di Palazzo Reale, intende ricostruire la figura straordinaria di Giacomo Durazzo, un genovese cosmopolita vissuto al culmine dello splendore della Repubblica Oligarchica. Nato nel palazzo che oggi chiamiamo Reale, membro di una delle famiglie più ricche e influenti della Genova d’antico regime, fu avviato dapprima alla carriera ecclesiastica, e solo nel 1744 fu ascritto al libro della nobiltà, entrando nei ranghi dell’amministrazione repubblicana e ricoprendo subito importanti incarichi diplomatici. Grazie a una raffinata educazione e a una personalità fuori del comune, diventò giovanissimo il direttore dei teatri viennesi, influenzando per un decennio la vita musicale e culturale della capitale dell’Impero e compiendo una rivoluzione storica nell’ambito del teatro musicale europeo. A lui si deve la valorizzazione di musicisti come Christoph Willibald Gluck, attore della riforma del melodramma, che in quegli anni si andava affrancando da una totale dipendenza dai modelli dell’opera italiana.
Fu quindi per vent’anni ambasciatore cesareo a Venezia, continuando a occuparsi sia di musica che di arti figurative. Costruì, e ordinò con criteri moderni ed illuminati, una celeberrima collezione di stampe del duca Alberto di Sassonia-Teschen, poi confluita in uno dei più grandi musei di grafica del mondo, l’Albertina di Vienna.
Protettore di geni musicali, amico fraterno del cancelliere austriaco Kaunitz e dei maggiori studiosi ed eruditi dell’epoca, bibliofilo e fine connoisseur, ebbe anche una sua raccolta di disegni, stampe e quadri che comprendeva capolavori come la Discesa al Limbo di Mantegna. Si deve a lui la prima serie di stampe degli affreschi nella Cappella Ovetari di Padova, testimonianza di un’attenzione precoce per il grande pittore veneto. Protesse e indirizzò il pittore Giovanni David, coinvolto spesso nelle sue imprese.
A Venezia entrò subito a contatto con la nobiltà locale, assimilandone usi e costumi, dividendo la sua vita tra lo splendido palazzo Loredan sul Canal Grande, sede dell’ambasciatore austriaco - dove trasferì una rilevante collezione d’arte -, ed una grande villa a Mestre, distrutta alla fine dell’Ottocento in seguito ad un nuovo disegno urbanistico della terraferma veneziana. La sua tomba, posta in una posizione privilegiata all’interno della chiesa di San Moisè a Venezia, immediatamente dinnanzi al presbiterio, celebra le gesta di una figura di grande nobiltà d’animo e di censo, ne sottolinea la caratura internazionale e ricorda l’impegno nella promozione delle belle arti.
Genova e l’antica residenza dei suoi avi, nota oggi come Palazzo Reale, storica sede della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria e del Museo di Palazzo Reale, nonché di altri istituti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, vuole ricordare la personalità eccezionale di Giacomo Durazzo, ricostruendone il percorso biografico ed esponendo alcune opere d’arte da lui collezionate.
Percorso espositivo:
1. La famiglia. I Durazzo, Genova e l’Ancien Regime. Le radici di Giacomo Durazzo
2. Il Falcone, primo teatro di Genova. Da locanda a sala per gli spettacoli dell’aristocrazia
3. Diplomazia, viaggi, incontri fortunati. I primi anni di Giacomo Durazzo in politica
4. Il decennio aureo del conte Durazzo. Vienna: da ambasciatore a direttore degli spettacoli di corte
5. Giacomo Durazzo e il teatro francese a Vienna. La riforma durazziana
6. L’odiosa cabala: il conte lascia Vienna. Giacomo Durazzo a Venezia
7. La villa di Mestre. Esilio dorato nelle delizie della terraferma veneta
8. Giacomo Durazzo protettore delle arti. Il conte e Giovanni David
9. Connoisseurship e arti figurative. Le imprese del conte Durazzo dopo il teatro. La collezione di stampe per Alberto di Sassonia
10. Storia di una passione: collezionare stampe per farne una Storia della Pittura
11. L’Inventario del 1826-1827. Un documento inedito fotografa la consistenza dei beni del conte Durazzo
12. Non solo stampe. La collezione di quadri di Giacomo Durazzo
13. Il ritorno a Genova degli ultimi anni: Giacomo vecchio
14. Epilogo. Giacomo Durazzo: le linee del sé
1717-1794. Teatro musicale e collezionismo tra Genova, Parigi, Vienna e Venezia
a cura di Luca Leoncini
Palazzo Reale - Teatro del Falcone
via Balbi 10 - Genova
dal 29/6/2012 al 7/10/2012
La mostra, allestita dal 30 giugno (inaugurazione 29 giugno) al 7 ottobre 2012 nel Teatro del Falcone, spazio espositivo del Museo di Palazzo Reale, intende ricostruire la figura straordinaria di Giacomo Durazzo, un genovese cosmopolita vissuto al culmine dello splendore della Repubblica Oligarchica. Nato nel palazzo che oggi chiamiamo Reale, membro di una delle famiglie più ricche e influenti della Genova d’antico regime, fu avviato dapprima alla carriera ecclesiastica, e solo nel 1744 fu ascritto al libro della nobiltà, entrando nei ranghi dell’amministrazione repubblicana e ricoprendo subito importanti incarichi diplomatici. Grazie a una raffinata educazione e a una personalità fuori del comune, diventò giovanissimo il direttore dei teatri viennesi, influenzando per un decennio la vita musicale e culturale della capitale dell’Impero e compiendo una rivoluzione storica nell’ambito del teatro musicale europeo. A lui si deve la valorizzazione di musicisti come Christoph Willibald Gluck, attore della riforma del melodramma, che in quegli anni si andava affrancando da una totale dipendenza dai modelli dell’opera italiana.
Fu quindi per vent’anni ambasciatore cesareo a Venezia, continuando a occuparsi sia di musica che di arti figurative. Costruì, e ordinò con criteri moderni ed illuminati, una celeberrima collezione di stampe del duca Alberto di Sassonia-Teschen, poi confluita in uno dei più grandi musei di grafica del mondo, l’Albertina di Vienna.
Protettore di geni musicali, amico fraterno del cancelliere austriaco Kaunitz e dei maggiori studiosi ed eruditi dell’epoca, bibliofilo e fine connoisseur, ebbe anche una sua raccolta di disegni, stampe e quadri che comprendeva capolavori come la Discesa al Limbo di Mantegna. Si deve a lui la prima serie di stampe degli affreschi nella Cappella Ovetari di Padova, testimonianza di un’attenzione precoce per il grande pittore veneto. Protesse e indirizzò il pittore Giovanni David, coinvolto spesso nelle sue imprese.
A Venezia entrò subito a contatto con la nobiltà locale, assimilandone usi e costumi, dividendo la sua vita tra lo splendido palazzo Loredan sul Canal Grande, sede dell’ambasciatore austriaco - dove trasferì una rilevante collezione d’arte -, ed una grande villa a Mestre, distrutta alla fine dell’Ottocento in seguito ad un nuovo disegno urbanistico della terraferma veneziana. La sua tomba, posta in una posizione privilegiata all’interno della chiesa di San Moisè a Venezia, immediatamente dinnanzi al presbiterio, celebra le gesta di una figura di grande nobiltà d’animo e di censo, ne sottolinea la caratura internazionale e ricorda l’impegno nella promozione delle belle arti.
Genova e l’antica residenza dei suoi avi, nota oggi come Palazzo Reale, storica sede della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria e del Museo di Palazzo Reale, nonché di altri istituti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, vuole ricordare la personalità eccezionale di Giacomo Durazzo, ricostruendone il percorso biografico ed esponendo alcune opere d’arte da lui collezionate.
Percorso espositivo:
1. La famiglia. I Durazzo, Genova e l’Ancien Regime. Le radici di Giacomo Durazzo
2. Il Falcone, primo teatro di Genova. Da locanda a sala per gli spettacoli dell’aristocrazia
3. Diplomazia, viaggi, incontri fortunati. I primi anni di Giacomo Durazzo in politica
4. Il decennio aureo del conte Durazzo. Vienna: da ambasciatore a direttore degli spettacoli di corte
5. Giacomo Durazzo e il teatro francese a Vienna. La riforma durazziana
6. L’odiosa cabala: il conte lascia Vienna. Giacomo Durazzo a Venezia
7. La villa di Mestre. Esilio dorato nelle delizie della terraferma veneta
8. Giacomo Durazzo protettore delle arti. Il conte e Giovanni David
9. Connoisseurship e arti figurative. Le imprese del conte Durazzo dopo il teatro. La collezione di stampe per Alberto di Sassonia
10. Storia di una passione: collezionare stampe per farne una Storia della Pittura
11. L’Inventario del 1826-1827. Un documento inedito fotografa la consistenza dei beni del conte Durazzo
12. Non solo stampe. La collezione di quadri di Giacomo Durazzo
13. Il ritorno a Genova degli ultimi anni: Giacomo vecchio
14. Epilogo. Giacomo Durazzo: le linee del sé