giovedì 28 giugno 2012

GABRIELLA INCERPI: SEMPLICI E CONTINUE DILIGENZE - EDIFIR 2011

GABRIELLA INCERPI
SEMPLICI E CONTINUE DILIGENZE
Conservazione e restauro dei dipinti nelle Gallerie di Firenze nel Settecento e nell'Ottocento
Edifir, 04/05/2011
collana "Storia e teoria del restauro" 

“Semplici e continue diligenze” ripercorre le vicende della conservazione dei quadri nei musei fiorentini dall'inizio del Settecento alla fine dell'Ottocento. Nei primi anni del XVIII secolo, con lo strutturarsi delle collezioni dei dipinti degli Uffizi e di Palazzo Pitti, iniziarono regolari interventi di revisione delle quadrerie granducali preludio al "sistema" basato sull'opera continua di restauratori stipendiati poi adottato nel periodo lorenese; alla fine del secolo XIX, la ricerca di un "criterio giusto" per applicare le istanze di rinnovamento scientifico e metodologico nate nel periodo unitario si sarebbe emblematicamente conclusa, nel 1900, con l'arrivo di Otto Vermehren. Nell'arco di tempo esaminato a Firenze come altrove, vennero sviluppate ed apprezzate tecniche di restauro in grado di far "rivivere" un quadro, aumentandone il pregio non solo artistico. Le Reali Gallerie appaiono come un microcosmo molto particolare, nel quale le metodologie d'intervento non potevano che assumere caratteristiche peculiari: i dipinti di queste collezioni furono infatti oggetto, fin dal periodo mediceo, di cure tese ad assicurarne la conservazione nel tempo. Per quanto non manchino testimonianze d'interventi tecnicamente complessi, tale scopo fu raggiunto soprattutto attraverso un'opera di costante manutenzione: le "semplici e continue diligenze" che furono alla base della tradizione museale fiorentina.