venerdì 29 novembre 2013

MARK DION - MUSEO DIEGO ARAGONA PIGNATELLI CORTES, NAPOLI



MARK DION
Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes
Riviera di Chjaia 200 - Napoli
dal 30/11/2013 al 31/1/2014

Dal 30 novembre 2013 al 31 gennaio 2014 il Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes ospita la mostra The Pursuit of Sir William Hamilton, la prima personale dell’artista Mark Dion in un’istituzione napoletana.
Promossa con il supporto della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli, la mostra è parte del progetto espositivo denominato PROGETTO XXI.

Il lavoro di Dion esamina il modo in cui le ideologie dominanti e le istituzioni pubbliche plasmano la nostra comprensione della storia, della conoscenza, del mondo naturale. Appropriandosi di un metodo scientifico-archeologico di raccolta, ordinamento, ed esposizione degli oggetti, Dion crea opere che mettono in discussione la distinzione tra il metodo scientifico “oggettivo” razionale e le influenze soggettive nella medesima indagine. I suoi spettacolari cabinets realizzati sul modello dei Wunderkabinetts del XVI secolo esaltano l’ordinamento atipico di oggetti ed esemplari nel tentativo di individuare le radici delle politiche ambientali e pubbliche nella costruzione della conoscenza mettendo in discussione il ruolo autorevole della voce della scienza nella società contemporanea.
Il progetto espositivo realizzato da Dion in occasione della mostra si concentra sulla figura del diplomatico inglese Sir William Hamilton, ambasciatore tra il 1764 e il 1800 presso la corte di Napoli durante il regno di Ferdinando IV Re di Napoli. Con The Pursuit of Sir William Hamilton Dion tenta di restituire un quadro preciso degli interessi e delle passioni dell’ambasciatore inglese sottolineando lo stretto legame che intercorreva fra i suoi studi, la città di Napoli e il territorio circostante, con particolare riferimento alla sua attitudine allo studio dei fenomeni tellurici e alle eruzioni del Vesuvio, la passione per il collezionismo di antichità greco-romane, il suo grande interesse per la caccia.
Lo spazio espositivo del primo piano del museo è dunque caratterizzato dalla rappresentazione di ciascuna delle attitudini di Hamilton attraverso la tematizzazione di ogni sala. La mostra si articola attraverso l’esposizione di una serie di oggetti appartenuti al diplomatico riprodotti dall’artista e la realizzazione di vetrine di meraviglie che esaltano l’ordinamento atipico degli esemplari. Oltre ai cabinets ricchi di riproduzioni degli oggetti da collezione, sono esposte opere originali risalenti agli ultimi decenni del 1700 grazie alla concessione di una serie di prestiti da parte dei principali musei napoletani. Gouache, dipinti, vasi realizzati nel periodo Hamiltoniano, oppure rinvenuti durante lo stesso, occupano lo spazio espositivo e arricchiscono la rassegna dedicata alla figura di uno dei più eminenti studiosi stranieri residenti a Napoli.
Attraverso i suoi scritti Hamilton è stato capace di influenzare la percezione del territorio, della storia e delle bellezze locali da parte di artisti e cultori internazionali suoi contemporanei. Mark Dion, allo stesso modo, riesce a valicare il limite temporale nella trasmissione fedele dello spirito dell’epoca e a coinvolgere lo spettatore attuale nell’assimilazione di una mostra che si nutre degli spunti concettuali e delle tecniche proprie dell’arte contemporanea ma che si colloca al di fuori del tempo.

Mark Dion è nato a New Bedford, Massachusetts, nel 1961. Ha conseguito la laurea nel 1986 presso l’Università di Hartford, Connecticut, e ricevuto dalla medesima università un dottorato onorario nel 2003. Tra il 1984 e il 1985 è stato selezionato per il programma di studi del Whitney Museum of American Art di New York. È attualmente Mentore presso la School of Art della Columbia University a Manhattan, New York, dove vive e lavora. I suoi lavori sono stati esposti in tutto il mondo.

Immagine: The Cicerons-Sir William Hamilton, 2013 installazione composta da 12 sculture in terracotta realizzate dal Laboratorio La Smorfia di Fabio Paolella, Napoli