domenica 20 luglio 2014

LOREDANA GALANTE: FEMMINILE, PLURALE - BIFFI ARTE, PIACENZA





LOREDANA GALANTE
FEMMINILE, PLURALE
Lo sguardo sul mondo
a cura di Alessandra Radaelli
Biffi Arte c/o Palazzo Marazzani Visconti
via Chiapponi, 39 (piazza Sant'Antonino) - Piacenza
dal 27/6/2014 al 3/8/2014

In questo secondo atto di Femminile, plurale, lo sguardo delle artiste si posa al di fuori di sé. Alessandra Radaelli, curatrice del progetto a tre fasi, sostiene fortemente l’esistenza di una vista prettamente femminile, e la descrizione che ne fa corrisponde appieno a Loredana Galante: «Uno sguardo accogliente, un leggere il mondo con un atteggiamento che si potrebbe definire di contemplazione attiva, di comprensione nel senso più completo del termine (contenere in sé, abbracciare, racchiudere), di saggezza e, sì, di ironia».
Lo sguardo sul mondo, per Loredana Galante, è uno sguardo di costante meraviglia. Lei stessa ci tiene a riportare l’etimologia della parola Sorpresa, per farci cogliere appieno il significato che intende: «Dal latino: mirabilia, cose ammirevoli; da mirari, guardare con meraviglia». Il mondo è, per l’artista, uno spazio emozionale che accoglie la Sorpresa. Bisogna, però, esservi disposti. In questo modo si afferma uno spazio di possibilità, d'inclusione dell’inatteso, di stupore, di osservazione sospesa. Un luogo d’eventualità. E si intuisce il proprio posto nel mondo, la profonda complicità con esso. Seppur tutto con breve memoria, sostiene Loredana Galante, si arriva a intuire persino una consapevolezza della bellezza universale.
Lo spazio che Biffi Arte dedica all’artista - una grande striscia della sala che va dalla nicchia alla vetrina su strada, sarà concepito come una Wunderkammer, un'installazione che si appropria dell’intero spazio compreso il pavimento, qui inghiottito da una miriade di oggetti riordinati insieme. Sarà un contesto fitto di immagini, memorie, segreti, cartoline da mondi nuovi. Per aprirsi a questo sguardo è necessario sospendere l'incredulità, dimenticare le barriere e disporsi a una tenue celebrazione dell'eccezionalità dell'attimo. «Lasciamolo filtrare in noi come un raggio di sole».
(…) Ed è un mondo altro, fatato, fiabesco, che ci cattura e ci avviluppa, anche quello creato da Loredana Galante con le sue installazioni ambientali. La sua arte non si può solo guardare e toccare: bisogna entrarci, farla propria, attraversarla come lo specchio di Alice. Una volta dentro è impossibile sottrarsi alla fascinazione delle fontane floreali che sgorgano improvvise dal pavimento, o dalle aiuole che compaiono senza preavviso a spalancare uno squarcio di colori e di profumi. E non ci si può sorprendere nemmeno davanti a una culla che si rivela piena di latte, alle casette per uccelli trasformate in borsette, alle ragnatele candide – tese presumibilmente da ragni giganteschi e burloni – che di punto in bianco ci impediscono il passaggio, o alla fanciulla che ci sorride guardandoci curiosa come un uccellino, prigioniera dentro una gigantesca voliera. (Dal testo di Alessandra Radaelli)

Loredana Galante (che vive tra Genova e Milano), molto più di un’artista visiva, lavora con l’installazione, la performance, la pittura e la forma laboratoriale. Essere in relazione è il tema portante della sua arte: un esercizio di inclusione e confronto, di capitalizzazione delle radici, di rispetto delle appartenenze. Un conferire costantemente importanza all’altro da sé. Impegnata in workshop rivolti anche alla cosiddette fasce deboli, promuove tematiche che esulano dall’arte strettamente intesa, come il riciclo ed il rispetto dell'ambiente.