CARSTEN HÖLLER
DOUBT
Hangar Bicocca
via Chiese 2 - Milano
6/4/2016 - 31/07/2016
Mercoledì 6 aprile 2016, alle ore 19, Pirelli HangarBicocca inaugura “Doubt”, la mostra personale di Carsten Höller, artista tedesco tra i più riconosciuti a livello internazionale per la sua approfondita riflessione sulla natura umana. La pratica di Höller è fondata sulla ricerca di nuovi modi di abitare il mondo in cui viviamo e prevede il coinvolgimento diretto del pubblico con l’opera d’arte. Il suo lavoro suscita diversi stati d’animo nel visitatore: gioia, euforia, allucinazioni e, appunto, “dubbi” dando vita a nuove possibili interpretazioni del reale. La mostra, a cura di Vicente Todolí, si espande attraverso due percorsi speculari e paralleli, che richiedono la partecipazione sensoriale del pubblico. Sono i visitatori a poter scegliere come affrontare la mostra e quale percorso intraprendere.
Per Carsten Höller la scelta, infatti, è insita nell’opera d’arte e sin dall’inizio della mostra l’installazione Y (2003), formata da numerose lampadine che si accendono a intermittenza, pone il dubbio sulla direzione da scegliere.
“Doubt” presenta oltre venti opere, sia storiche che nuove produzioni, collocate sull’asse centrale dello spazio, in modo da creare un muro divisorio che permette di vedere le opere solo a metà. Il pubblico deve ricordarle così fino al momento in cui incontra l’altra metà, percorrendo il lato opposto. Grandi installazioni, video e fotografie giocano con le coordinate spaziali e temporali del luogo espositivo, sviluppando un viaggio tra simmetria, duplicazione e ribaltamento.
Il percorso espositivo alterna lavori che rimandano a esperimenti ottici – tra cui Upside-Down Goggles (1994 – in corso), con i quali l’artista invita il pubblico a vedere il mondo capovolto – a quelli legati a una dimensione ludica – come Two Flying Machines (2015), con le quali si può sperimentare la sensazione del volo o Double Carousel (2011), una giostra per adulti che provoca sentimenti di euforia e stupore.
La mostra include anche Two Roaming Beds (Grey) (2015), formata da due letti che vagano ininterrottamente nello spazio, e Yellow/Orange Double Sphere (2016), un dispositivo luminoso sospeso composto da due sfere concentriche e lampeggianti, che interagisce con l’opera di Philippe Parreno Marquee (2015), parte della mostra “Hypothesis” precedentemente ospitata in Pirelli HangarBicocca.
Formatosi come fitopatologista, Carsten Höller (Bruxelles, 1961. Vive e lavora a Stoccolma, Svezia, e Biriwa, Ghana) ha un dottorato in scienza dell’agricoltura, ed è specializzato in ecologia chimica. A partire dai primi anni Novanta Höller abbandona la carriera da scienziato per dedicarsi all’arte. Negli ultimi vent’anni ha esposto il suo lavoro in numerose istituzioni internazionali: Hayward Gallery – Southbank Centre, Londra (2015); Thyssen-Bornemisza Art Contemporary, Vienna (2014); New Museum, New York (2011); Hamburger Bahnhof Museum für Gegenwart, Berlino (2011); P.S.1 Contemporary Art Center, New York (2006); ICA, Boston (2003); Fondazione Prada, Milano (2000).. Nel 2006, ha presentato l’installazione Test Site all’interno del progetto “The Unilever Series” della Turbine Hall in Tate Modern. Ha partecipato inoltre a importanti rassegne d’arte internazionali tra cui quattro edizioni della Biennale di Venezia (2015, 2009, 2005, 2003).
In mostra sono presenti alcune opere coprodotte con Hayward Gallery – Southbank Centre di Londra. L’esposizione si avvale inoltre del supporto tecnico di INELCOM.
La mostra “Doubt” è accompagnata da un catalogo curato da Vicente Todolí che propone un’estensiva documentazione fotografica dell’esposizione e una doppia analisi delle opere in mostra.
DOUBT
Hangar Bicocca
via Chiese 2 - Milano
6/4/2016 - 31/07/2016
Mercoledì 6 aprile 2016, alle ore 19, Pirelli HangarBicocca inaugura “Doubt”, la mostra personale di Carsten Höller, artista tedesco tra i più riconosciuti a livello internazionale per la sua approfondita riflessione sulla natura umana. La pratica di Höller è fondata sulla ricerca di nuovi modi di abitare il mondo in cui viviamo e prevede il coinvolgimento diretto del pubblico con l’opera d’arte. Il suo lavoro suscita diversi stati d’animo nel visitatore: gioia, euforia, allucinazioni e, appunto, “dubbi” dando vita a nuove possibili interpretazioni del reale. La mostra, a cura di Vicente Todolí, si espande attraverso due percorsi speculari e paralleli, che richiedono la partecipazione sensoriale del pubblico. Sono i visitatori a poter scegliere come affrontare la mostra e quale percorso intraprendere.
Per Carsten Höller la scelta, infatti, è insita nell’opera d’arte e sin dall’inizio della mostra l’installazione Y (2003), formata da numerose lampadine che si accendono a intermittenza, pone il dubbio sulla direzione da scegliere.
“Doubt” presenta oltre venti opere, sia storiche che nuove produzioni, collocate sull’asse centrale dello spazio, in modo da creare un muro divisorio che permette di vedere le opere solo a metà. Il pubblico deve ricordarle così fino al momento in cui incontra l’altra metà, percorrendo il lato opposto. Grandi installazioni, video e fotografie giocano con le coordinate spaziali e temporali del luogo espositivo, sviluppando un viaggio tra simmetria, duplicazione e ribaltamento.
Il percorso espositivo alterna lavori che rimandano a esperimenti ottici – tra cui Upside-Down Goggles (1994 – in corso), con i quali l’artista invita il pubblico a vedere il mondo capovolto – a quelli legati a una dimensione ludica – come Two Flying Machines (2015), con le quali si può sperimentare la sensazione del volo o Double Carousel (2011), una giostra per adulti che provoca sentimenti di euforia e stupore.
La mostra include anche Two Roaming Beds (Grey) (2015), formata da due letti che vagano ininterrottamente nello spazio, e Yellow/Orange Double Sphere (2016), un dispositivo luminoso sospeso composto da due sfere concentriche e lampeggianti, che interagisce con l’opera di Philippe Parreno Marquee (2015), parte della mostra “Hypothesis” precedentemente ospitata in Pirelli HangarBicocca.
Formatosi come fitopatologista, Carsten Höller (Bruxelles, 1961. Vive e lavora a Stoccolma, Svezia, e Biriwa, Ghana) ha un dottorato in scienza dell’agricoltura, ed è specializzato in ecologia chimica. A partire dai primi anni Novanta Höller abbandona la carriera da scienziato per dedicarsi all’arte. Negli ultimi vent’anni ha esposto il suo lavoro in numerose istituzioni internazionali: Hayward Gallery – Southbank Centre, Londra (2015); Thyssen-Bornemisza Art Contemporary, Vienna (2014); New Museum, New York (2011); Hamburger Bahnhof Museum für Gegenwart, Berlino (2011); P.S.1 Contemporary Art Center, New York (2006); ICA, Boston (2003); Fondazione Prada, Milano (2000).. Nel 2006, ha presentato l’installazione Test Site all’interno del progetto “The Unilever Series” della Turbine Hall in Tate Modern. Ha partecipato inoltre a importanti rassegne d’arte internazionali tra cui quattro edizioni della Biennale di Venezia (2015, 2009, 2005, 2003).
In mostra sono presenti alcune opere coprodotte con Hayward Gallery – Southbank Centre di Londra. L’esposizione si avvale inoltre del supporto tecnico di INELCOM.
La mostra “Doubt” è accompagnata da un catalogo curato da Vicente Todolí che propone un’estensiva documentazione fotografica dell’esposizione e una doppia analisi delle opere in mostra.