lunedì 11 aprile 2016

ARCHIVI 1 - GIOVANNI ANSELMO: DIREZIONE 1967 - GAM TORINO




ARCHIVI 1 - GIOVANNI ANSELMO
DIREZIONE 1967
a cura di Maria Teresa Roberto, Gregorio Mazzonis
GAM Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea
via Magenta 31 - Torino
05/04/2016 - 11/09/2016

Con la mostra dedicata a Giovanni Anselmo (Borgofranco di Ivrea, 1934), prende avvio Archivi, una nuova serie di appuntamenti alla GAM che intendono valorizzare rare opere d’arte, materiali d’archivio e documenti originali. Il progetto Archivi, nell’era della smaterializzazione digitale, attinge a repertori di immagini e documenti capaci di contribuire, con elementi inediti, all’analisi e alla contestualizzazione del lavoro degli artisti e alla riflessione sulle modalità di conoscenza e circolazione delle opere.
Al centro della mostra Archivi1 alla GAM è Direzione, un’opera del 1967 esposta dall’artista in occasione della sua prima personale, inaugurata nella galleria torinese di Gian Enzo Sperone l’11 aprile 1968.
Si tratta di un prisma a base triangolare rivestito di fòrmica nera, sulla cui faccia superiore è inserita una bussola. Anche le altre opere della mostra d’esordio erano volumi primari, realizzati con materiali industriali quali fòrmica, perspex, polistirolo. Si trattava di strutture apparentemente statiche, ma invece attraversate da una tensione o da un campo di energia, oppure collocate in equilibrio precario.
In catalogo Germano Celant parlò di una “oggettualità … solo apparente”, di “fisicizzazioni macroscopiche di un evento energetico in potenza”, Maurizio Fagiolo di “una serie di attimi statici dislocati nel tempo”.
Grazie alla presenza dell’ago magnetico, Direzione si presenta come un dispositivo capace di auto-determinare il proprio orientamento nello spazio.
Come ha dichiarato Giovanni Anselmo, l’opera si estende fuori da sé, connettendosi ai campi magnetici che attraversano la terra. Nei mesi successivi Anselmo avrebbe ripreso quello stesso principio in una serie di lavori in cui l’ago magnetico era collocato in un recipiente di vetro e realizzati per le mostre Prospect 68 a Düsseldorf e arte povera + azioni povere ad Amalfi, passando poi a inserire la bussola nella massa di grandi pietre triangolari.
A complemento dell’opera sono esposti fotografie e testi a stampa che documentano la storia espositiva di Direzione e del ciclo di lavori cui essa appartiene (dalla personale da Sperone al Deposito d’Arte Presente di Torino, sempre nel 1968), la fortuna critica, attraverso i testi di Celant e Fagiolo per il catalogo e di Tommaso Trini su “Domus”, così come le modalità di collocazione nello spazio e di relazione con altre opere dell’artista e dei suoi compagni di strada.
Centrali in tal senso risultano le immagini degli allestimenti, tra cui le fotografie di Paolo Bressano per la galleria Sperone e il Deposito d’Arte Presente e quelle di Mario Cresci per la mostra romana Il percorso alla galleria Arco d’Alibert di Mara Coccia.
Questa presentazione si collega al più articolato percorso offerto dalla grande mostra di Giovanni Anselmo dal titolo: Mentre la mano indica, la luce focalizza, nella gravitazione universale si interferisce, la terra si orienta, le stelle si avvicinano di una spanna in più… che si inaugura in concomitanza al Castello di Rivoli, curata da Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria.

Giovanni Anselmo
Nato a Borgofranco d’Ivrea nel 1934, Giovanni Anselmo vive e lavora a Torino. Nel 1990 riceve il Leone d’Oro alla Pittura alla XLIV Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia.
Tra le mostre personali segnaliamo quelle alla Galleria Sperone, Torino (1968), Galleria Tucci Russo, Torre Pellice (1978) e Marian Goodman Gallery, New York (1984). Tra le collettive ricordiamo Arte povera + azioni povere, Arsenali dell’Antica Repubblica, Amalfi (1968); Conceptual Art – Arte Povera – Land Art, Galleria Civica d’Arte Moderna, Torino (1970); La Biennale di Venezia (1972, 1978, 1980, 1986, 1990 e 2007); documenta 5 (1972) e documenta 7 (1982); La Biennale di Sydney (1976); La Biennale di Istanbul (2015).

Direzione (Direction), 1967 legno, formica, ago magnetico 75 x 75 x 200 cm
Courtesy l’artista e Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea, Torre Pellice
Photo Paolo Mussat Sartor