martedì 30 ottobre 2012

UFO STORY - CENTRO LUIGI PECCI, PRATO



UFO STORY
Dall'architettura radicale al design globale
a cura di Stefano Pezzato
Centro per l'arte coontemporanea Luigi Pecci
viale della Repubblica 277 - Prato
dal 29/9/2012 al 3/2/2013 

Un libro pubblicato dal Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci e una mostra realizzata nell'area Lounge/Project al piano terra del museo di Prato raccontano per la prima volta la Storia degli UFO, gruppo d'avanguardia "radicale" a Firenze tra architettura, azione, arte, design e comunicazione. 
I materiali riuniti insieme nel volume monografico e nel progetto espositivo del Centro Pecci, aperto al pubblico dal 30.9.2012 al 3.2.2013 (ingresso libero tutti i giorni 10-19, chiuso martedì), rappresentano le tracce di una storia lunga quasi mezzo secolo, vissuta e giocata dal 1967 al 2012 dal gruppo degli UFO, raccolti nell'Archivio Lapo Binazzi - UFO di Firenze e in parte conservati dal Centro Pecci, in comodato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Prato. Le ricerche d'archivio e la selezione dei materiali per il libro e per la mostra hanno richiesto un anno di studio e lavoro. Il duplice progetto, editoriale ed espositivo, è realizzato dal Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci - Museo regionale toscano d'arte contemporanea, promosso dalla Regione Toscana e dal Comune di Prato. 

Ufo story
Il gruppo degli UFO è formato da Carlo Bachi, Lapo Binazzi, Patrizia Cammeo, Riccardo Foresi, Titti Maschietto e inizialmente Sandro Gioli; vi hanno aderito temporaneamente anche Massimo Giovannini, Mario Spinella e Claudio Greppi. 
Gli UFO nascono ufficialmente nel 1967 a Firenze, dove operano dal 1968 con l'apertura di un "cantiere" alla facoltà di architettura in Palazzo S. Clemente e la realizzazione di Urboeffimeri, elementi "gonfiabili" a scala urbana utilizzati per azioni ripetute di disturbo delle abitudini sociali e dei riferimenti architettonici della città. Nel 1968 partecipano alla Triennale di Milano occupata con un padiglione di documentazione sugli Urboeffimeri e danno vita a un superhappening al Premio Masaccio di San Giovanni Valdarno, con un crescendo installativo-performativo ricco di invenzioni sceniche, improvvisazioni teatrali, suggestioni visive e letterarie. Il clamore suscitato dall'evento irrompe nella cronaca e provoca un dibattito a cui partecipano Umberto Eco, Furio Colombo, Claudio Popovic e Giuseppe Chiari. 
La sperimentazione con i "gonfiabili" si sviluppa successivamente nella ricostruzione ANAS Restoration (1969) e nel Restauro di un acquedotto romano di campagna (1970) nel cortile di Palazzo S. Clemente e nella gigantesca Linguaccia tricolore (1970) alla finestra dello studio UFO in Piazza della Signoria a Firenze. L'attenzione degli UFO si rivolge a pratiche ludiche e sociali come i Rebus viventi all'Isolotto fra le baracche di Don Mazzi (1969), ad analisi classificatorie come il reportage fotografico sulla Casa ANAS (1969-70), a perlustrazioni nel quotidiano e divagazioni storiche, a intrecci fra l'estetico e il funzionale. Dal 1969 allestiscono e interpretano con azioni dissacranti gli interni del ristorante Sherwood, della boutique Saga de Xam e dell'erboristeria Re di Puglia a Firenze, della boutique Mago di Oz a Viareggio e della discoteca Bamba Issa a Forte dei Marmi, muovendo e promuovendo un circus di leggende, favole, visioni, personaggi da fumetto e azioni da parodia all'interno di nuovi luoghi del consumo e del piacere urbano. 
Nel 1971, nell'ambito di un Progetto per l'Università di Firenze, concepiscono una "sorta di materializzazione dell'inconscio umano territoriale" (come l'ha definita Gillo Dorfles) attraversata da linee e forme energetiche; danno quindi avvio al ciclo di performance del Giro d'Italia fra lo Space Electronic di Firenze nel 1971 e la mostra/evento Contemporanea a Roma nel 1973 (a cura di Achille Bonito Oliva; sezioni architettura e teatro), introducendo l'uomo fra le scale contemplate dall'architettura, anzi come una "fra le poche forme di architettura ancora possibili". Nel 1972 realizzano happening plateali alla rassegna Pollution. Per una nuova estetica dell'inquinamento (a cura di Daniela Palazzoli) di Bologna e al salone Eurodomus 4 di Torino, dove distribuiscono in ciclostilato Elementi di prossemica territoriale e introducono un cavallo purosangue. 
L'individuazione sistematica di tralicci, cabine elettriche e telefoniche, metanodotti, orti di periferia, cancelli, caserme, reticolati, depositi, magazzini, casse continue, ecc. costituisce la trama di un "progetto di potere" e conquista del territorio, che conduce gli UFO a proporre una Controguida di Firenze (elementi di prossemica territoriale) e un Manifesto del discontinuo fra il 1973 e il 1974. Pubblicano anche Controllo, colonizzazione e fascismo sul territorio (Centro Di, Firenze 1974) in occasione di una mostra personale alla Galleria 291 di Milano (a cura di Daniela Palazzoli). L'utopia degli UFO sfocia nella dimostrazione teorica Non-Design. Dall'oggetto alla sopravvivenza del 1973, in cui Binazzi ipotizza la scomparsa degli oggetti e la rinascita di comportamenti naturali e tecniche rudimentali. Dal 1969 gli UFO producono Lampade Dollaro, emblemi di radical design insieme alle MGM, Paramount e 20th Century Fox. Fra il 1973 e il 1974 partecipano alla fondazione del sistema di laboratori creativi Global Tools e intervengono sulla relazione fra "produzione industriale e creatività individuale". Nel 1975 aprono il Laboratorio artigiano Casa ANAS in Piazza del Limbo a Firenze, "primo atelier di design artigianale della nuova era" in cui si producono e vendono lampade e "oggetti per la casa". 
Fra il 1976 e il 1978 Binazzi è impegnato in performance al Teatro della Pergola di Firenze (con Bachi), alla Galleria Schema e a ZonA di Firenze, al Centro internazionale di Brera a Milano e nel cortile di Palazzo Strozzi a Firenze (con Marino Vismara). 
La Biennale di Venezia del 1978 è teatro della Performance in barca UFO-Mino Vismara (violino), dove gli UFO traghettano La B/arca ANAS elevando la Casa ANAS a icona del gruppo. La Casa ANAS è proiettata nel 1980 come Progetto di facciata sulla basilica di S. Spirito per Piazza della Palla a Firenze (progetto di Mario Mariotti). 
Dalla fine degli anni '70 Binazzi partecipa all'esperienza innovativa di Alchimia che ridefinisce l'immagine del design italiano in chiave estetica e comunicativa. Negli anni '80 prosegue in proprio la produzione di lampade/oggetti, culminata con la presentazione a Documenta 8 a Kassel di una Macchina da fantascienza al neon e amaca portafrutta, di un Ombrello luminoso e di una Scala empirea, che segnano il ritorno nel design del tema fantascientifico-urbano già affrontato dagli UFO con gli Urboeffimeri nel 1968 o dallo stesso Binazzi con la performance Guerre stellari per macchine da sterro e orchestra al Parco delle Cascine di Firenze nel 1981. 
Un caleidoscopio di colori, Ghiribizzi di luce, Vassoi Autostrada, Zuppiere Vongola... costituisce il nuovo immaginario creativo e comunicativo di Binazzi, che propone "le nuove frontiere del design" e interpreta Il Dolce Stil Novo (della casa) per Pitti Immagine al Palazzo Strozzi di Firenze nel 1991 (a cura di Andrea Branzi). La Lampada Dollaro è inclusa nella mostra The Italian Metamorphosis 1943-1968 al Guggenheim Museum di New York nel 1994 (a cura di Germano Celant; sezione design). 
Dal 1997 Binazzi progetta La ricostruzione radicale dell'universo, un libro d'artista per celebrare "trenta anni di vita" documentati "in libertà e discontinuità spazio-temporale" (http://www.italian.it/lapobinazzi/). 
Dal "labirinto ipertestuale" immaginato da Binazzi, attraverso i numerosi progetti, disegni, fotografie, film, testi e pubblicazioni conservati nel suo archivio, si dipana il filo della storia, si sviluppa un racconto che mescola le carte dello stesso Binazzi, scompagina i suoi piani e delinea un unico, inedito "lavoro sul lavoro" degli UFO dal 1967 al 2012.