venerdì 19 ottobre 2012

GIULIANO GALLETTA: NON VOGLIO ESSERE ME STESSO - GALLERIA SILVY BASSANESE, BIELLA



GIULIANO GALLETTA
NON VOGLIO ESSERE ME STESSO
a cura di Viana Conti
Galleria Silvy Bassanese
via Galilei 45 - Biella
dal 20/10/2012 al 31/1/2013

La galleria Silvy Bassanese arte contemporanea inaugura la stagione espositiva autunnale con Giuliano Galletta, (www.giulianogalletta.it). 
La mostra personale, che si inaugura sabato 20 ottobre alle ore 18, apre, a partire dal suo titolo Non voglio essere me stesso, profondi interrogativi sul tema dell’identità individuale e collettiva e sul problema della coscienza. Con questo evento in calendario la galleria porta sulla scena di Biella l’artista che, con il suo linguaggio, ha messo in atto, in modo radicale ed inedito, nell’arte contemporanea, un cortocircuito tra arti visive, scrittura, poesia, musica, letteratura, performance, teatro, cavalcando linguisticamente un nomadismo epistemologico. Come accenna Bruno Corà in un suo testo, in occasione della mostra al museo CAMeC della Spezia, Giuliano Galletta risulta un grande suscitatore di riverberi situazionisti, di lapidari slogan studenteschi, di montaggi dadaisti, di un teatro che trova le sue scaturigini in Majakovskij, Brecht, Artaud, Kantor, Beckett, in citazioni musicali da Kurt Weill a Cole Porter fino alla musica contemporanea di compositori come Massimo Pastorelli (Après Bésame mucho, un tombeau musicale per Edoardo Sanguineti per il video Conversazione, in mostra al Museo del Caos, ( Museo d’arte Contemporanea di Villa Croce, 2010, Genova). In occasione della presente mostra, lo stesso compositore scrive mirlitonnades, 37 piccoli duetti per flauto (Fabio De Rosa) e voce ritmica (Massimo Pastorelli stesso) sulle omonime poesie di Samuel Beckett; una composizione, in prima esecuzione assoluta, che aspira ad essere “da poco” al pari dei versi, dedicata a Giuliano Galletta, in omaggio alla sua lunga ed empatica familiarità con l’opera di Beckett. 
Il video A Romance porta in mostra un romanzo nel romanzo, mentre un grande striscione che sovrasta una serie di carrelli da supermarket , recita, citando il poeta Wallace Stevens, I am what is around me, sono ciò che mi circonda. 
Una sfolgorante mucca rossa grandezza naturale, in vetroresina e legno, transita su prati immaginari, reggendo, al suo collare a catena, una micro casa, sotto il titolo Il Principio della narrazione (2010). 
Autore di un romanzo interminabile fatto di immagini, parole, eventi, in cui non è l’io che produce la scrittura, bensì la scrittura che produce l’io, Giuliano Galletta mette in scena, producendola e firmandola in terza persona, una storia senza storia, in cui un carosello di personaggi femminili, alter ego dell’artista, mette e smette l’identità come un abito prêt à porter. 
C’è infatti un’opera recente di Giuliano Galletta, introdotta dalla citazione di Samuel Beckett: Ma per quanto riguarda chi io sia, da dove venga e cosa faccia, tutto questo va al di là di me, che consta di un racconto in quattro cartelle formato A4 e di altrettante foto che ne riprendono i personaggi. 
L’autore, descrivendo dettagliatamente movimenti e spostamenti delle figure femminili, non solo le vede, ma arriva a provocarle per poterle fotografare e riprendere con una videocamera. Protagonista del racconto è La donna che conosciamo soltanto superficialmente, e che per questo ci autorizza a immaginarla attrice, ballerina, scrittrice...si chiama Teresa, come la santa, ha venticinque anni, ricorda la studentessa della mensa universitaria...ma è diversa. 
Tutto, nel testo, assomiglia a quello che non è. Eludendo la sua identità, l’autore non smette di presentarsi nell’immagine lampante della sua eclisse, si barra il volto con una x rossa, porta occhiali con le lenti oscurate da una patina dorata, entra in un medaglione tombale, dichiara di non voler essere se stesso. 
Inquietante censimento numerico sembra essere A Lourdes A Lourdes! (1990/2007) iperdimensionato fotomontaggio su forex che riprende, in bianco e nero, l’assemblea di credenti in attesa del miracolo. Al centro della sala espositiva, l’artista ricostruisce una topologia sacrale - costituita da una sorta di altare liturgicamente rivestito di una tovaglia color blu notte, su cui sono deposti crocifissi, da aula scolastica, e panini, nella forma della rosetta - mimando il cerimoniale del suo vuoto e intitolandolo La moltiplicazione dei pani e dei crocifissi (2012). 
Rientra nel clima, ora parodicamente ora seriamente luttuoso, se non addirittura cimiteriale, la megafotografia, incorniciata come un dipinto fiammingo, di fiori finti che nascono da un materasso autentico: appena visibile in un angolo, con funzione apotropaica, un’incongrua figuretta dorata. 
In un momento significativo della storia di Giuliano Galletta, la mostra diventa leggibile in una prospettiva diacronica, relativamente alla valenza realistico-allegorica delle opere, ed in una prospettiva sincronica, relativamente alla loro concatenazione metonimica. 
Un libro/catalogo bilingue (in italiano e inglese), intitolato alla mostra, esce per il Canneto editore. 

Giuliano Galletta è nato a Sanremo nel 1955, vive e lavora a Genova. Artista, giornalista, scrittore è attivo fin dalla seconda metà degli anni Settanta e ha esposto in gallerie e musei italiani e stranieri. Fra le sue mostre più recenti l'antologica "Il museo del caos" (museo di arte contemporanea di Villa Croce, Genova, 2010) “La camera melodrammatica” (Galleria Martini & Ronchetti, Genova, 2006), "Hotel de l'avenir“ (Camec, La Spezia. 2007) . "Giuliano Galletta a Casa Jorn” (Casa-Museo Asger Jorn, Albissola Marina, 2007), “You’re the top”, (Galleria Unimediamodern”, 2009). Ha pubblicato il romanzo visivo “tous jours” (edizioni Sileno, 1978), la raccolta di poesie “Un impossibile giorno” (edizioni Sileno, 1990), il saggio “Il televisore. Dal totem casalingo alla realtà virtuale” (Gribaudo, 1995), “Almanacco di un altro anno” (Antilibro-posteditore, 2004), “Sanguineti/Novecento. Conversazioni sulla cultura del XX° secolo” (il melangolo, 2005), ”Sabrina e l’arte della felicità” (il melangolo 2006), “Volti & Risvolti” (con Gianni Ansaldi, Sagep, 2009). “Il mondo non è una pesca” (Socialmente, 2010). Nel 2012 ha raccolto le sue interviste a Edoardo Sanguineti nel volume "La ballata del quotidiano" (il melangolo). Nel 2004 ha vinto il premio giornalistico Saint Vincent. Del suo lavoro hanno scritto Viana Conti, Bruno Corà, Germano Beringheli, Mauro Bocci, Rossana Bossaglia, Marco Ferrari, Matteo Fochessati, Riccardo Manzotti, Raffaele Perrotta, Simone Regazzoni, Sandro Ricaldone, Carlo Romano, Valter Scelsi, Sandra Solimano, Enrico Testa, Giuseppe Zuccarino.