sabato 21 giugno 2014

HIROSHI SUGIMOTO: MODERN TIMES - PALAZZETTO TITO, VENEZIA





HIROSHI SUGIMOTO
MODERN TIMES
Fondazione Bevilacqua La Masa - Palazzetto Tito
Dorsoduro 2826 - Venezia dal 5/6/2014 al 12/10/2014

la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia ospita nella sede del Palazzetto Tito la nuova personale di Hiroshi Sugimoto (1948, Tokyo, Giappone). Allestita negli spazi di Palazzetto Tito e curata da Filippo Maggia, la mostra presenterà in anteprima mondiale le nuove produzioni dell’artista giapponese, realizzate in occasione della XIV Biennale d’Architettura, e dedicate alle icone dell'architettura internazionale. La prima esposizione italiana permette di ammirare in via esclusiva undici fotografie che l'artista ha realizzato all'interno dei più famosi musei internazionali e celebri monumenti.
Nelle sale del Palazzetto sono le vedute del Johnson Wax Building di Frank Lloyd Wright, la Torre Einstein di Erich Mendelsohn e il monumento ai Caduti del futurista Antonio Sant’Elia sono affiancate dall’ultimo inedito lavoro dedicato a due dei più importanti luoghi dell’arte contemporanea mondiale: la Serpentine Gallery di Londra e il Museum of Modern Art di New York. Proprio su quest’ultimo edificio l’autore si sofferma con attenzione particolare, costruendo una minuziosa rete di interrelazioni tra le aree originali, progettate nel 1939 da Philip L. Goodwin ed Edward Durell Stone, e i recenti rinnovamenti inaugurati nel 2004 a firma dall’architetto giapponese Yoshio Taniguchi, a loro volta messi a confronto con il dipinto di Oskar Schlemmer “Bauhaus Stairway” (1939) raffigurante la scalinata d’ingresso della celebre Bauhaus di Weimar.
La selezione di opere in mostra prosegue l'importante linea di ricerca avviata da metà anni Novanta con la Architecture series, un ricco nucleo di opere dedicato alle icone dell'architettura mondiale, tra cui la Tour Eiffel, il Guggenheim Museum di Bilbao, o la celebre chiesa di Le Corbusier Notre-Dame-du-Haut. Infrangendo ogni regola della tradizionale fotografia di architettura, l'artista crea immagini completamente fuori fuoco, realizzate con lunghissimi tempi di esposizione e spesso scattate da punti di vista inconsueti. Anziché ricercare la linearità delle forme o dettagli capaci di esaltare la bellezza costruttiva, l'artista sceglie un approccio di tipo evocativo, dissolvendo i confini del tempo e della memoria e indagando i luoghi nella loro essenza.