venerdì 21 febbraio 2014

JEAN-PAUL MANGANARO: FEDERICO FELLINI - IL SAGGIATORE 2014





JEAN-PAUL MANGANARO
FEDERICO FELLINI
Romance
Il Saggiatore, 6/2/2014
collana "La Cultura"

Nessun regista più di Federico Fellini ha contribuito a costruire e diffondere nel ventesimo secolo il mito dell'italianità. Nessuno più di lui ha saputo raccontare in immagini il nostro paese, traducendolo in un complesso sistema di simboli, e diventando un simbolo egli stesso. In quarant'anni di carriera, attraverso una complessa elaborazione intellettuale, Fellini ha dimostrato come il sogno, la memoria, la poesia possano costituire la sostanza del fare cinema. La sua attività ha conosciuto fasi anche molto diverse, dall'ispirazione neorealista della "Strada" e delle "Notti di Cabiria" al progressivo distacco dal modello rosselliniano con la consacrazione della "Dolce vita"; dalla trasposizione dell'infanzia romagnola in "Amarcord" alle variazioni grottesche di "Satyricon" e "Casanova", fino al capolavoro assoluto, "8½", in cui il reale lascia definitivamente campo libero all'immaginario e all'onirico. "Federico Fellini" è un percorso denso e lirico nella filmografia del maestro, che ne mette in luce tutte le ossessioni e i temi ricorrenti. Le donne, innanzitutto: magnifiche, materne, vittime inermi o terribili carnefici, un femminile multiforme interpretato da Anita Ekberg, Anouk Aimée e Claudia Cardinale; e poi la riflessione sul corpo dell'attore; Marcello Mastroianni come alter ego; Roma e la romanitas; la provincia paradigma di un vivere opaco e conformista; il teatro di varietà, il circo, la parata, la caricatura e il fumetto.