venerdì 24 aprile 2015

ARTIST NOVELS - STERNBERG PRESS 2015




ARTIST NOVELS
Edited by David Maroto, Joanna Zielińska
Sternberg Press
January 2015

Texts by Roland Barthes, Liam Gillick, Kenneth Goldsmith, Tom McCarthy, Ingo Niermann, Seth Price, Seth Siegelaub, et al.; excerpts from artist novels by Guy de Cointet, Henry Joseph Darger, Yayoi Kusama, Jill Magid, et al.
This publication is devoted to the phenomenon of the artist novel, and whether it can be considered to be a medium in its own right within the visual arts. Visual artists create different strategies to integrate their novels into their practice.
Introducing traits that are particular to narrative literature into the visual arts implies the accentuation of some features over others, such as narration, fiction, identification, and the act of reading and its protracted engagement, as well as distribution in public space. An artist’s approach comes fundamentally from the visual arts. The creation of an artist novel doesn’t differ from any other artwork. Both processes feed into each other as they evolve within the same body of works. Thanks to the contributions of a selected group of artists, writers, curators, and scholars this publication strives to demonstrate that literature, when treated by visual artists, can take place well beyond the space of the book.

E-FLUX JOURNAL: THE INTERNET DOES NOT EXIST - STERNBERG PRESS 2015




E-FLUX JOURNAL
THE INTERNET DOES NOT EXIST
Edited by Julieta Aranda, Brian Kuan Wood, Anton Vidokle
Sternberg Press
April 2015

Contributions by Julian Assange, Franco “Bifo” Berardi, Benjamin Bratton, Diedrich Diederichsen, Keller Easterling, Rasmus Fleischer, Joana Hadjithomas and Khalil Joreige, Ursula K. Heise, Brian Kuan Wood, Bruno Latour, Geert Lovink, Patricia MacCormack, Metahaven, Gean Moreno, Hans Ulrich Obrist, Jon Rich, Hito Steyerl

The internet does not exist. Maybe it did exist only a short time ago, but now it only remains as a blur, a cloud, a friend, a deadline, a redirect, or a 404. If it ever existed, we couldn't see it. Because it has no shape. It has no face, just this name that describes everything and nothing at the same time. Yet we are still trying to climb onboard, to get inside, to be part of the network, to get in on the language game, to show up on searches, to appear to exist. But we will never get inside of something that isn’t there. All this time we’ve been bemoaning the death of any critical outside position, we should have taken a good look at information networks. Just try to get in. You can’t. Networks are all edges, as Bruno Latour points out. We thought there were windows but actually they’re mirrors. And in the meantime we are being faced with more and more—not just information, but the world itself.

SUPERNOVA - PORTO ANTICO, GENOVA 24-25/4/2015




FESTIVAL SUPERNOVA
piazza delle Feste
Porto Antico - Genova
24-25 aprile 2015

Supernova porta in Liguria il meglio della musica indipendente italiana.
La manifestazione è organizzata da Habanero Edizioni e da Porto Antico di Genova S.p.A. «Supernova è un nuovo festival, un progetto che vuole crescere e coinvolgere un pubblico, quello genovese, mai come in questo momento attento alle novità musicali» racconta Emanuele Podestà di Habanero «l’idea è di proporre una festa dove ognuno potrà trovare qualcosa di cui innamorarsi».
Il 24 aprile i live di Magellano, Fast Animals and Slow Kids e Stato sociale.
Sabato 25 aprile i protagonisti saranno i Verdena, TheGiornalisti e Sadside Project.
I Verdena sono diventati uno dei più importanti gruppi rock in Italia. A quattro anni da “Wow”, il trio bergamasco torna con un album dal titolo enigmatico “Endkadenz” diviso in due volumi: il 1° uscito nel mese di gennaio, il secondo arriverà in estate.
TheGiornalisti band romana di grande talento che si presentano come un incrocio tra Lucio Dalla e gli Stadio, con un pizzico di Antonello Venditti. Le loro canzoni si dividono tra romanticismo, nostalgia e voglia di spiaggia e di mare. Brani pop, con testi semplici e genuini.
Sadside Project sono Gianluca Danaro e Domenico Migliaccio. La loro musica presenta varie contaminazioni dal rock anni ’50 al folk tradizionale al blues. Sul palco di Piazza delle Feste presenteranno il nuovo album di prossima uscita.

giovedì 23 aprile 2015

DANIEL BUREN: COME UN GIOCO DA BAMBINI - MADRE, NAPOLI




DANIEL BUREN
COME UN GIOCO DA BAMBINI
a cura di Andrea Viliani, Eugenio Viola
MADRE - Museo d'Arte Donnaregina
Palazzo Donnaregina
via Settembrini 79 - Napoli
24/4/2015 - 31/8/2015

Il museo MADRE è lieto di presentare il primo dei progetti commissionati all’artista francese Daniel Buren (Boulogne-Villancourt, 1938) per celebrare la relazione fra museo e il suo pubblico, tra l’istituzione e la sua comunità.
Uno dei massimi artisti contemporanei, Daniel Buren è autore di un’opera in cui la valenza visiva è sempre associata a quella teorica, e il cui elemento emblematico potrebbe essere riassunto nella sua comprensione e utilizzo della nozione di in situ: espressione con cui l’artista stesso indica la stringente interrelazione fra i suoi interventi e i luoghi espositivi (ma anche urbani) in cui essi sono realizzati.
Formatosi all'Ecole des Métiers d'Art di Parigi, Buren ha basato tutta la sua produzione su una stoffa da tende a righe di 8,7 cm, alternativamente bianche e colorate. Più recentemente, dagli anni Ottanta, Buren ha progressivamente accostato la realizzazione di opere di formato tradizionale in favore delle installazioni architettoniche in spazi pubblici. Profondamente legato anche alla città di Napoli dove è intervenuto più volte, come a Palazzo dell’Arin ora ABC nel quartiere Ponticelli e con una mostra personale alla Reggia di Capodimonte nel 1989, nel 1986 Buren ha partecipato alla Biennale di Venezia aggiudicandosi il Leone d'Oroper il miglior Padiglione Nazionale.

Da aprile a agosto 2015 l’artista interviene nella sala Re_PUBBLICA MADRE con la grande installazione in situ intitolata Come un gioco da bambini (2014-2015, in collaborazione con Musée d’Art Moderne et Contemporain, Strasburgo). Con questo intervento Buren accoglie tutti i visitatori nella grande sala al piano terra del museo, trasformandola in uno spazio di gioco, un vero e propriogioco di costruzioni a grandezza reale.
L'opera – risultato della collaborazione fra l’artista e l’architetto Patrick Bouchain – si propone come un sottile dialogo con l'architettura, che diventa quasi viva, performativa: i visitatori hanno la possibilità di passeggiare all'interno di una città fatta di cerchi ipnotici (su cui appaiono le righe di 8,7 cm che sono il segno ricorrente e distintivo delle opere di Buren), archi colorati, torri cilindriche, basamenti quadrati, timpani triangolari, collocati simmetricamente fra loro quasi fossero parte dell'architettura stessa del museo, dotata di una sua ipotetica ad alternativa potenzialità fantastica e immaginativa.

Image: Daniel Buren, Comme un jeu d'enfant, travaux in situ MAMCS, Strasbourg, juin 2014. Détails © Daniel Buren - ADAGP Paris. Photographies : Phoebé Meyer

DAVID HOCKNEY: LANDSCAPE DRAWINGS - LOUISIANA MUSEUM, HUMLEBÆK




DAVID HOCKNEY
LANDSCAPE DRAWINGS
Louisiana Museum
Gl. Strandvej 13 - Humlebæk
19.3.2015 - 21.6.2015

For David Hockney art is the unique connection between observation and reproduction. Louisiana’s guests have experienced this themselves, every time they have stood before Hockney’s A Closer Grand Canyon, one of the major paintings in the museum’s collection, and in 2011, when Louisiana exhibited Hockney, who had suddenly thrown himself into iPhone and iPad as reproductive media for his experiences.
Once again it is time for Hockney at Louisiana, this time in the Louisiana on Paper series with the artist’s striking drawings of the landscape of Yorkshire, where he was born. They are completely classical in style, sometimes drawn in the open air, other times from the driver’s seat of a car parked by the corner of a fence. Hockney (born 1937) is a master draughtsman of a lineage with the best in art history. His drawings are peerless and the pleasure at the sight of them is contagious.
  

REMO BODEI: LA FILOSOFIA DEL NOVECENTO (E OLTRE) - FELTRINELLI 2015




REMO BODEI
LA FILOSOFIA DEL NOVECENTO (E OLTRE)
Feltrinelli (29 aprile 2015)
Collana: Universale economica

Questo libro offre strumenti per delineare la mappa dei percorsi in cui la filosofia del Novecento incrocia gli altri saperi. Cogliendo le idee in movimento, risultano così maggiormente visibili, nella loro specificità, gli snodi che articolano il discorso filosofico. Vengono consapevolmente abbandonati i due modelli espositivi più diffusi: quello della storia lineare e quello della descrizione di sistemi miniaturizzati e isolati. A questi si preferisce la rappresentazione di scene teoriche compatte, scandite per quadri concettuali, in cui i protagonisti intrecciano i loro argomenti nello sforzo di chiarire problemi che sono anche nostri.

GERMANO CELANT: FOTOGRAFIA MALEDETTA E NON - FELTRINELLI 2015




GERMANO CELANT
FOTOGRAFIA MALEDETTA E NON
Feltrinelli (29 aprile 2015)
Collana: Campi del sapere

Dall'inizio del Novecento con l'avvento delle avanguardie storiche, e in particolare del surrealismo, la storia della fotografia è attraversata da immagini irreali e angoscianti che si legano all'inconscio e all'onirico, all'ignoto e al fantastico. Oggi queste immagini non riguardano più la sola dimensione interiore e psicologica, ma le vicende folli e tragiche della storia. Alla dimensione metafisica dello sguardo si contrappone ora un fotografare che documenta le malattie e le guerre, le tragedie e le violenze nate da un'ossessione di morte più che di vita. Sono immagini controverse e inquietanti, attestati di un reale orrifico e crudele che coinvolge tutta la società, dall'individuo alla famiglia, dal genere all'etnia. Qui la fotografia rifiuta ogni funzione di decoro per raccontare il non-detto e il male-detto; affronta un'oggettività proibita che infrange ogni tabù sconvolgendo il pensare comune. "Fotografia maledetta e non" nasce dall'interesse e dallo studio che Germano Celant ha coltivato per un fotografare dalle polarità opposte, tra negativo e positivo, capace di produrre testimonianze visive del piacere come dell'orrore del vivere. Un transitare dal bello allo spregevole, dal perturbante al sereno, in una traversata che non cessa di misurarsi con gli estremi della fotografia contemporanea. Il volume è costituito da venticinque saggi, redatti dal 1974 al 2012.