venerdì 25 gennaio 2013

GUILLAUME BELLON: L'INQUIETUDE DU DISCOURS - ELLUG 2012



GUILLAUME BELLON
L'INQUIETUDE DU DISCOURS
Barthes eet Foucault au College de France
ELLUG, mars 2012
collection "La fabrique de l'oeuvre"

Figures majeures du "moment théorique" de la pensée française, Roland Barthes et Michel Foucault ont été égale- ment de grands professeurs. Au Collège de France, ils ont, chacun à leur manière, affronté les difficultés de la prise de parole et n'ont eu de cesse d'esquiver "l'ordre du discours", son "pouvoir" ou son "autorité". Le présent essai, à partir d'une analyse génétique de la fabrique menant de l'archive enseignante (notes manuscrites ou enregistrements sonores) au livre, fait dialoguer cours et oeuvre, afin de cerner le propre d'une attention constante et inquiète au discours. Alors que l'édition des cours et séminaires des deux auteurs se poursuit, ce travail se veut une contribution à l'histoire, encore à écrire, de l'évolution et des impasses du magistère enseignant durant ces années. 

RENÉ GHIL: LES DATES ET LES OEUVRES - ELLUG 2012


RENÉ GHIL
LES DATES ET LES OEUVRES
Symbolisme et poésie scinetifique
edité par Jean-Pierre Bobillot
ELLUG, décembre 2012
collection "Archives critiques"

En 1923, deux ans avant sa brusque disparition, René Ghil publie Les Dates et les Œuvres, grand ouvrage rétrospectif, à forte teneur (et saveur) polémique et auto-justificatrice, d'un intérêt majeur. 
Non seulement, en effet, il y raconte par le menu — de son point de vue, certes, qui est très différent de celui de l’historiographie généralement reçue — les années d’affrontement entre Symbolisme et Poésie scientifique (c’est le sous-titre), de 1883 à 1892, et apporte un éclairage très précieux sur les avant-gardes et les querelles des années 1919-1922, recouvertes ensuite par la grande vague surréaliste ; — mais on y trouve, au passage, les portraits de maints protagonistes plus ou moins illustres (Jean Moréas, Gustave Kahn, Stuart Merrill) ; maints éloges de personnages moins connus, mais qui apparaissent comme d’intéressants acteurs de la vie littéraire et intellectuelle d’alors (George Bonna¬mour et Gaston Moreilhon, Marcello-Fabri, les frères Jamati) ; maintes anecdotes et évocations (ses « visites à Verlaine », sa conversation avec Sully Prudhomme, les « Mardis de Mallarmé »…) ; de brèves mais pénétrantes analyses d’œuvres de poètes ou de critiques les plus divers, et un essai complet sur Mallarmé — non dénués d’admiration sincère, de vivacité et de nuance, et volontiers rehaussés de quelque trait d’humour, quelquefois mordant —, qui en font un ouvrage en définitive fort agréable et passionnant, pour qui s’intéresse à l’époque, ou à son auteur. 
Les Dates et les Œuvres forme avec les deux essais de 1909 et 1920, repris intégralement dans la même collection sous le titre De la Poésie-Scientifique & autres écrits, un ensemble parfaitement cohérent, marquant l’évolution, l’affermissement et la stabilisation de la pensée la plus personnelle — au moment où elle se dégageait totalement de sa prime gangue symboliste — d’un Ghil que l’on découvre plus serein, mais non moins combatif… 

SEGRETE - TRACCE DI MEMORIA - PALAZZO DUCALE, GENOVA



SEGRETE - TRACCE DI MEMORIA
a cura di Virginia Monteverde
Palazzo Ducale
piazza Matteotti 9 - Genova
dal 26/1/2013 al 10/2/2013

Il 26 gennaio 2013 alle 18.00 nelle antiche Carceri della Torre Grimaldina di Palazzo Ducale a Genova, si inaugura la quinta edizione di Segrete -Tracce di Memoria, artisti alleati in memoria della Shoah. 
Anche quest'anno saranno le celle delle antiche prigioni della Torre ad ospitare le installazioni degli artisti impegnati in un'operazione che coniuga arte e impegno civile per restituire alla memoria della nuove generazioni il profondo significato di un sacrificio e di una tragedia non trasmissibile compiutamente attraverso la sola parola. 
Nelle celle, le installazioni di 9 artisti:
Gianni Caruso, Roberto De Pol, Mauro Ghiglione, Giovanni Giulianelli, Hans Hermann, Margherita Levo Rosenberg e Osnat Belkind Scheps, Marco Nereo Rotelli, Marilena Vita. 

Anche quest'anno la mostra avrà una parte storico-documentale , che prevede le videotestimonianze di Moni Ovadia, Don Andrea Gallo e Raimondo Ricci. 
Al piano superiore della torre sarà presentato il video della pièce teatrale realizzata dagli studenti della scuola media inferiore “ R. Pezzani” di Tizzano Val Parma (PR) con la regia dell'artista Adriano Engelbrecht , “Parole nei solchi del tempo: storie di ebrei internati a Tizzano Val Parma tra il 1941 e il 1943”. 
L'inaugurazione di sabato 26 gennaio sarà aperta dall'intervento del presidente di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Luca Borzani. 

Venerdì 1 febbraio ore 17.30, la mostra ospiterà un momento performativo/musicale con la rappresentazione di “mirlitonnades” , 37 duetti per flauto e voce ritmica sulle omonime poesie di Samuel Beckett, una composizione di Massimo Pastorelli, eseguita da Fabio De Rosa, flauto traverso e Massimo Pastorelli, voce ritmica. 
Ingresso gratuito alla mostra, domenica 27 gennaio GIORNO DELLA MEMORIA in concomitanza con “Dall'alba al tramonto” lettura integrale del libro La tregua di Primo Levi – Sala di Storia Patria - Cortile Minore di Palazzo Ducale 
La mostra, curata da Virginia Monteverde, organizzata in collaborazione con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e ILSREC (Istituto Ligure per la storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea) rimarrà aperta fino al 10 febbraio 2013 . 

ALBERTO GIACOMETTI: THE PLAYING FIELDS - HAMBURGER KUNSTHALLE



ALBERTO GIACOMETTI
THE PLAYING FIELDS
curator Annabelle Görgen-Lammers
Hamberger Kunsthalle
Glockengiesserwall - Hamburg
25/1/2013 - 19/5/2013

From January 2013 onwards the Hamburger Kunsthalle is offering a new perspective on the art of Alberto Giacometti (1901–1966), revealing why this leading 20th-century sculptor’s work is still regarded as groundbreaking. 
For the first time the importance of Giacometti's widely unknown surrealist work for his world-famous postwar-Œuvre: Like on a game board, Giacometti plays with elements, which hauntingly refer to Eros, Death and Souvenir. Those Playing Fields were models for large-scale designs for public squares that invite human participation. With their presentation alongside his group sculptures of the postwar period through to the over life-sized ensembles he designed 1960 for a public place in New York, the show reveals the full scope of his work and the contemporary relevance of his art. 'Giacometti. The Playing Fields' presents 120 sculptures, paintings, drawings and photos of all periods from international museums and private collections. 
Accompanying the exhibition is a catalogue in German, English and Spanish language, available at the museum shops and www.freunde-der-kunsthalle.de. 
Following its presentation at Hamburger Kunsthalle Giacometti. The Playing Fields will be shown at Fundacion Mapfre, Madrid. 

Image: Jacques-André Boiffard, Alberto Giacometti, 1931 

NANNI BALESTRINI: TRISTANOIL - GALLERIA MARTANO, TORINO



NANNI BALESTRINI
TRISTANOIL
Galleria Martano
via Principe Amedeo 29 - Torino
dal 24/1 al 2/(3/2013

La Galleria Martano è lieta di presentare Tristanoil di Nanni Balestrini, il film più lungo del mondo. Invitato a Documenta13 a Kassel, il film è stato proiettato per 100 giorni/2400 ore, ed ora prosegue senza interruzione con un nuovo ciclo di proiezioni per la durata di un anno in una serie di spazi espositivi italiani: Fondazione Marconi di Milano, Galleria Frittelli di Firenze, Museo Macro, Roma, Galleria Mazzoli di Modena, Fondazione Morra di Napoli, Palazzo Ducale di Genova. La proiezione è accompagnata da una serie di opere su tela tratte da immagini del film. 
"Tristanoil" è un film generato attraverso un computer che riassembla, in sequenze di 10 minuti ciascuna, oltre 150 clip video in modo che ogni sequenza sia diversa dall'altra pur trattando il medesimo argomento: la distruzione del pianeta attraverso un uso predatorio delle sue risorse. 
I brani video selezionati da "Dallas", news di disastri ecologici, immagini della borsa, di sfruttamento, di miseria, di guerra, emergono amalgamandosi da un flusso di petrolio dorato che le omologa e le riconfigura in un gioco combinatorio ipoteticamente infinito. 
All’origine del progetto è il romanzo combinatorio Tristano di Balestrini, pubblicato nel 2007 in copie ognuna diversa dall’altra grazie a un procedimento combinatorio. “Già in quel romanzo, tutto costruito sul montaggio potenzialmente infinito di materiali linguistici variegatissimi, Balestrini mirava a minare l’idea della serialità della merce e dunque dell’opera d’arte ridotta alla stregua di un prodotto industriale standardizzato. […] Tristanoil è un’opera epica di resistenza tragica, e proprio la sua durata abnorme lo rende potente. 
Nessuno di noi potrà mai vedere per intero questo film-evento, perché il farlo comporterebbe sospendere la nostra esistenza. E’ un’opera che possiamo abbracciare per frammenti, come a rimarcare l’incommensurabilità tra il nostro potere individuale e quello del sistema che ci sovrasta. E’ uno spettatore collettivo quello cui Balestrini si rivolge, una comunità, come a dire che solo unendo le nostre singole esperienze possiamo davvero maturare una coscienza del presente.” (Gian Maria Annovi, Il Manifesto) 
Nanni Balestrini nasce a Milano nel 1935. E’ stato tra gli animatori della stagione della Neoavanguardia, ha fatto parte dei poeti Novissimi e del Gruppo 63. Per primo ha realizzato nel 1961 poesie con computer. E’ stato parte attiva delle riviste il Verri, Quindici e Alfabeta. 
E’ autore del ciclo di poesie sulla Signorina Richmond e della trilogia di romanzi La Grande Rivolta che comprende Vogliamo tutto, Gli invisibili e L’editore) sulle lotte del movimento negli anni ’70. Recentemente ha pubblicato il libro di poesia Caosmogonia. 
Parallelamente alla produzione letteraria ha sviluppato un’intensa ricerca in campo visivo, a partire dalla collaborazione con Piero Manzoni ad Azymuth, documentata nella monografia Con gli occhi del linguaggio, e ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero. 
Una documentata bibliografia è disponibile in galleria insieme a documenti, cataloghi ed edizioni. 

JEFF WALL: GESTUS - QUODLIBET 2013



JEFF WALL
GESTUS
Scritti sull'arte e la letteratura
a cura di Stefano Graziani
Quodlibet, 2013
collana "Quodlibet Abitare"

«Non sono sicuro l’arte sia qualcosa che facciamo per la conoscenza; come per le scienze, la storia o il giornalismo, l’arte ha a che fare con l’esperienza». 
- Jeff Wall

Profondo conoscitore della storia dell’arte, Jeff Wall è noto per aver utilizzato la tecnica del light-box, tratta dall’architettura commerciale e vernacolare americana, ma soprattutto per le sue mise en scene, ovvero la creazione di set di carattere cinematografico con veri e propri attori sulla scena. Le sue opere, al di là del loro forte impatto sul mercato dell’arte, hanno suscitato l’attenzione di grandi critici come Susan Sontag o Jean-François Chevrier, e sono state elette a decisiva fonte d’ispirazione da alcuni fra i maggiori fotografi contemporanei, da Andreas Gursky a Thomas Ruff.
Nel caso di Wall, inoltre, all’attività di artista si affianca una notevole produzione di saggi critici e teorici, qui raccolti secondo una selezione studiata esclusivamente per questa edizione e suddivisi in due gruppi: da un lato le riflessioni sulla propria opera di fotografo, dall’altro gli scritti dedicati ad alcuni artisti come Roy Arden, Rodney Graham, Steven Balkenhol, On Kawara, ma anche a un pittore impressionista come Manet. È un doppio registro da cui emerge una acuta e competente riconsiderazione del mezzo espressivo grazie anche a una minuziosa riflessione sulle tecniche e i materiali, ma non mancano lucide digressioni speculative in filosofia o in architettura (come quando, solo per fare un esempio, Wall mette a confronto il lavoro di Dan Graham con quello di Philip Johnson e Aldo Rossi). La forza di questi scritti nel loro insieme sta nel ricavare un alveo rigoroso e stabile, nell’ambito della storia dell’arte, non solo all’opera stessa dell’autore, ma soprattutto alla fotografia in generale: l’arte più massificata e più soggetta alle minacce dell’impostura.

FEDERICA DI CASTRO: L'IDEA ESPANSA - QUODLIBET 2013



FEDERICA DI CASTRO
L'IDEA ESPANSA
Un percorso critico nell’arte del Novecento
a cura dell'Istituto nazionale per la grafica
Quodlibet, 2013 Fuori collana

A partire dal secolo scorso, l’arte vive e si evolve ripensando se stessa.
E se fossero proprio i linguaggi e le pratiche in cui viene messa alla prova la compiutezza individuale dell’opera, attraverso la moltiplicazione dei segni e delle immagini – dall’incisione al design, dalla fotografia alla moda – a rappresentare in maniera esemplare il destino problematico e l’urgenza di senso del fare-arte? 
È l’ipotesi che percorre il lavoro curatoriale e gli interventi critici di Federica Di Castro, per la prima volta qui raccolti in volume. 
Dal confronto con una serie di maestri, anche assai distanti fra loro, del Novecento italiano (Giorgio Morandi, Giuseppe Pagano, Ettore Sottsass, Tazio Secchiaroli, Mario Schifano) e dal dialogo con gli artisti, e in particolare le artiste, incrociate e seguite nel corso degli anni (fra cui: Maria Lai, Carla Accardi, Giosetta Fioroni), emerge il disegno tanto personale quanto rigoroso di una linea in cui le ossessioni e le invenzioni individuali si sovrappongo alle ansie e ai progetti di un’intera epoca. Un’idea espansa dell’arte, dunque, che è anche una visione felicemente inattuale della vita e della nostra civiltà.